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Dinamo in Israele per crescere

Andrea Sini
Dinamo in Israele per crescere

Dopo la netta vittoria sulla Fiat Torino i sassaresi si preparano alla sfida contro Holon

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SASSARI. Una valigia carica di fiducia sulla stiva dell'ennesimo aereo e via verso un nuovo viaggio di qualche migliaia di chilometri. Per la Dinamo la vittoria sulla Fiat Torino è già alle spalle, il presente si chiama Israele e una partita di Champions League che non vale quasi più nulla a livello di classifica, ma che può essere utile per tenere alti i giri di un motore che da una settimana ha ripreso a girare.

Verso Israele. Domani sera la squadra di Federico Pasquini scenderà in campo in casa dell'Hapoel Holon nella penultima gara della fase a gironi, che vede i sassaresi già fuori dalla corsa per i playoff ma sempre in lizza per il quinto o sesto posto, che valgono l'accesso alla Fiba Europe Cup. All'indomani del successo sulla squadra di Recalcati, Bamforth e compagni hanno avuto la mattinata libera, poi nel pomeriggio si sono messi in marcia verso Olbia, poi dopo lo scalo a Roma si sono imbarcati a tarda serata alla volta di Tel Aviv, arrivando a Holon solo nel cuore della notte. Domani 30 gennaio alle 20, come detto, la rivincita della sfida che all'andata venne vinta dai sassaresi per 98-84.

Aria di riscatto. Il doppio successo sulla Juventus Utena, squadra tra le meno attrezzate del gruppo A di coppa, e sulla Fiat Torino in oggettiva difficoltà di queste ultime settimane non può essere classificato sotto la voce "imprese". Ma al Banco di Sardegna delle 7 sconfitte consecutive nessuno chiedeva un'impresa: serviva riaccendere il motore, serviva vincere e riprendere la marcia. La gara contro Torino ha messo in mostra un gruppo complessivamente in salute, nel quale hanno brillato le stelle di Dyshawn Pierre, elemento in continua crescita, del solito Scott Bamforth e di un Darko Planinic solidissimo, che in questo momento è uno dei migliori centri che partono dalla panchina dell'intera serie A. In tutto questo, c'è da lavorare per trovare maggiore continuità in difesa (i primi 7-8 minuti di gara sono stati un disastro completo), per recuperare Shawn Jones (rendimento e fiducia appaiono in caduta libera) e per mettere ulteriore ordine in un reparto piccoli che vive troppo di fiammate. Nello specifico, la gestione del minutaggio di Marco Spissu appare come uno dei punti sui quali lo staff tecnico sta ancora cercando di trovare un equilibrio.

Assenti e presenti. In Israele ci sarà ancora Levi Randolph, che dopo il taglio ha avuto una prima chance di riscatto sabato sera contro la Fiat, fallendola in maniera abbastanza chiara. Domani arriverà un'ulteriore prova d'appello, ma nei prossimi giorni approderà a Sassari Josh Bostic, il rinforzo individuato da società e staff tecnico per dare maggiore solidità al roster. Inizialmente era sembrato che l'obiettivo fosse un'ala forte in grado di dare un'alternativa a Polonara, che resta l'unico "quattro" di ruolo. Invece alla fine la Dinamo ha puntato su un elemento in grado di giocare nei primi tre spot, e c'è grande curiosità per quanto riguarda le rotazioni dei piccoli, anche in vista dell'imminente rientro di Rok Stipcevic. Il play croato, reduce da due brutti infortuni (prima a un gioncchio, poi a una mano) è quasi pronto e potrebbe scendere in campo già domenica a Reggio Emilia.

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