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Il Cagliari saluta con una sconfitta

di Roberto Muretto
Il Cagliari saluta con una sconfitta

Shomurodv decide la gara col Genoa. I rossoblù creano diverse occasioni, palo di Joao Pedro

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INVIATO A CAGLIARI. La galoppata è finita. La salvezza in cassaforte dalla scorsa settimana. Il Cagliari va in vacanza dopo una stagione travagliatissima e dopo aver accumulato quintali di tensione negli ultimi due mesi. Lo fa con una sconfitta col Genoa che potrebbe valere qualche milione di euro in meno, ma dipenderà dai risultati che matureranno oggi. I rossoblù sono stati salutati e applauditi da un nutrito gruppo di tifosi davanti allo stadio, felici perchè anche la prossima stagione i Quattro Mori giocheranno in Serie A. Se l'impianto fosse stato aperto, probabilmente ci sarebbe stata una grande festa alla "Sardegna Arena". Ma è stata festa comunque per un gruppo che ha sofferto, si è trovato con l'acqua oltre la gola, è arrivato alle porte dell'inferno ma poi si è ribellato a un destino crudele. Ha reagito, ha tirato fuori gli artigli e alla fine ha tagliato il traguardo con un po' di fiatone ma con un entusiasmo quasi fuori controllo. Il patrimonio chiamato Serie A non lascia la Sardegna.

Tris. Per l'ultima di campionato, Semplici cambia tre giocatori rispetto alla gara col Milan. In difesa giocano Klavan e Rugani, l'unico confermato del reparto è Carboni. La terza novità è Cerri (si è fatto biondo) in attacco al posto di Pavoletti. Il modulo è il 3-4-2-1, con Nainggolan e Joao Pedro alle spalle della punta. Ballardini rivoluziona il Genoa e lancia in attacco la coppia Pandev-Shomurodov. E' un 3-5-2 con Pjaca e Zappacosta esterni. Le due squadre sono tranquille, in palio c'è il prestigio e una posizione di classifica da migliorare perchè vale qualche milione di euro in più. In un periodo di pandemia i soldi fanno comodo.

Radja esce di scena. La partita di Nainggolan dura 10'. Viene fermato da un problema muscolare che lo costringe a lasciare. Chissà che il suo non sia un arrivederci. Dal primo luglio tornerà all'Inter, squadra con la quale ha ancora un anno di contratto, ma lui vorrebbe finire la carriera in Sardegna. Speriamo non diventi il tormentone dell'estate. Entra Duncan e i rossoblù passano al 3-5-2. Il Cagliari comincia bene, gioca sciolto, crea due-tre occasioni (palo di Joao Pedro) ma poi subisce il gol di Shomurodov. Le due squadre hanno la testa libera da pensieri, la circolazione della palla fluida, nel Genoa si fa apprezzare il baby Rovella, uno dai piedi raffinati e dall'ottima visione di gioco.

Girandola. Semplici toglie Nandez e inserisce Zappa. Nel Genoa dentro Behrami e l'esordiente Kallon per Pjaca e Masiello. Il Genoa Passa al 3-4-1-2, con Pandev tra le linee. Il Cagliari passa alla difesa a quattro, incaricando Duncan del ruolo di egista. I rossoblù non vogliono salutare con una sconfitta e provano a rimettere in piedi la gara. La buona volontà ai rossoblù non manca, ci provano in tutti i modi, correndo anche dei rischi sulle ripartenze genoane. Zapata salva sulla linea la conclusione a botta sicura di Zappa. Dentro Simeone e Pereiro, fuori Cerri e Deiola. E' un Cagliari molto offensivo, si capisce che Semplici ci tiene a non perderla. Spazio nel finale anche a Sottil che torna dopo quasi quattro mesi ed in predicato di non essere riscattato dalla Fiorentina. Behrami prende il secondo giallo e il Genoa finisce in dieci.

Saluti. Il Cagliari finisce il campionato con un ko che non fa male. Una partita che tutto sommato i rossoblù potevano anche pareggiare perchè le occasioni le hanno pure create. Non sarà contento il patron Giulini che sperava in una vittoria per mettere in cassaforte qualche soldino in più. Cala il sipario si una stagione che andrà ricordata per gli errori commessi in sede di mercato e nella gestione complessiva. Alla fine si è riusciti e rimediare ma meglio fare tesoro delle situazioni vissute quest'anno perchè non si ripetano più. Il calcio alla fine presenta sempre il conto. Da domani tutti in vacanza, palla alclub per disegnare il futuro.

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