«Che bello tornare Gigi Riva per me è stato un padre»
Mazzarri, nuovo tecnico del Cagliari, tra passato e presente «Ai giocatori chiedo di dare tutto, ai tifosi di sostenerci»
17 settembre 2021
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CAGLIARI. «Niente limiti, dobbiamo essere ambiziosi. Ma non diciamo altro, poi si vedrà: perché prima di andare avanti con le parole ci vogliono i fatti». Un messaggio, quello lanciato da Walter Mazzarri dai canali del club, che vale già per la partita con la Lazio. «A me piace parlare poco - ha detto - conta quello che si riesce a fare. Mi ha convinto quello che ho sentito dire anche dal presidente. Io so che i tifosi del Cagliari vogliono una squadra che non molla mai. E un allenatore che lavora e sta sempre sul pezzo: penso di incarnare questo spirito. Anche i giocatori devono incarnare questo principio».
Una Sardegna nel destino: «Sono passati 39 anni dal primo incontro - ha ricordato - ero un ragazzino cresciuto nelle giovanili della Fiorentina. Ero nell’Under 21. All’ultimo giorno di calciomercato ci fu uno scambio: io al Cagliari in prestito e Bellini in viola. A Cagliari sono stato da Dio, ho dei ricordi bellissimi. Ero con una bella squadra: Piras, Uribe, Marchetti, Victorino, Malizia. Mi è dispiaciuto andare via perché per me poteva essere l’ambiente ideale. Ero in un posto lontano da casa. Ma sapere che c’era Gigi Riva che ti aspettava, ti dava consigli era una cosa che mi metteva i brividi. È stato quasi un padre in quel periodo. Ecco perché ci rimasi male quando la società scelse di darmi: allora il giocatore non si poteva opporre».
Quarant’anni dopo il ritorno. Da allenatore. E c’è la Lazio: «Quando uno arriva in corsa a qualche giorno da una partita così importante sente inevitabilmente la responsabilità, vuole dare la sua impronta. Rispettando chi c’era prima. Mi dispiace avere poco tempo per trasmettere ai giocatori tutto quello che ho in mente». Pronto a incontrare anche il pubblico, mercoledì con l’Empoli. «Giuro che in questo periodo ho rifiutato delle proposte proprio perché si giocava senza pubblico. Per me senza tifosi sono allenamenti non partite: devo sentire l’adrenalina, il tifoso in casa è fondamentale per dare autostima ai giocatori. E mi aiuta a far rendere al meglio la squadra».
Ieri per Mazzarri ancora molta tattica e partitelle. Il mister vuole subito trasmettere le sue idee. E, anche attraverso le mini sfide in famiglia, vedere su chi puntare. Intanto non si sblocca la situazione per quattro giocatori chiave come Godin, Pavoletti, Strootman e Walukiewicz. Tutti hanno continuato il lavoro personalizzato. Con la speranza che oggi le cose possano cambiare. Per dare più chance al Cagliari nella difficile trasferta di domenica con la Lazio.
Intanto è cominciata la vendita dei biglietti per l’Empoli. Con una novità: curva Sud gratis per chi raggiunge lo stadio in bici o col monopattino elettrico. È una iniziativa adottata in occasione della “Settimana Europea sulla mobilità sostenibile”. (st.a.)
Una Sardegna nel destino: «Sono passati 39 anni dal primo incontro - ha ricordato - ero un ragazzino cresciuto nelle giovanili della Fiorentina. Ero nell’Under 21. All’ultimo giorno di calciomercato ci fu uno scambio: io al Cagliari in prestito e Bellini in viola. A Cagliari sono stato da Dio, ho dei ricordi bellissimi. Ero con una bella squadra: Piras, Uribe, Marchetti, Victorino, Malizia. Mi è dispiaciuto andare via perché per me poteva essere l’ambiente ideale. Ero in un posto lontano da casa. Ma sapere che c’era Gigi Riva che ti aspettava, ti dava consigli era una cosa che mi metteva i brividi. È stato quasi un padre in quel periodo. Ecco perché ci rimasi male quando la società scelse di darmi: allora il giocatore non si poteva opporre».
Quarant’anni dopo il ritorno. Da allenatore. E c’è la Lazio: «Quando uno arriva in corsa a qualche giorno da una partita così importante sente inevitabilmente la responsabilità, vuole dare la sua impronta. Rispettando chi c’era prima. Mi dispiace avere poco tempo per trasmettere ai giocatori tutto quello che ho in mente». Pronto a incontrare anche il pubblico, mercoledì con l’Empoli. «Giuro che in questo periodo ho rifiutato delle proposte proprio perché si giocava senza pubblico. Per me senza tifosi sono allenamenti non partite: devo sentire l’adrenalina, il tifoso in casa è fondamentale per dare autostima ai giocatori. E mi aiuta a far rendere al meglio la squadra».
Ieri per Mazzarri ancora molta tattica e partitelle. Il mister vuole subito trasmettere le sue idee. E, anche attraverso le mini sfide in famiglia, vedere su chi puntare. Intanto non si sblocca la situazione per quattro giocatori chiave come Godin, Pavoletti, Strootman e Walukiewicz. Tutti hanno continuato il lavoro personalizzato. Con la speranza che oggi le cose possano cambiare. Per dare più chance al Cagliari nella difficile trasferta di domenica con la Lazio.
Intanto è cominciata la vendita dei biglietti per l’Empoli. Con una novità: curva Sud gratis per chi raggiunge lo stadio in bici o col monopattino elettrico. È una iniziativa adottata in occasione della “Settimana Europea sulla mobilità sostenibile”. (st.a.)