Alla Torres bastano 20 minuti di fuoco
di Andrea Sini
Tre gol in 45’ ma nel finale il Latte Dolce mette paura
19 dicembre 2021
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SASSARI. Venti minuti di vera Torres, oltre tre quarti d’ora di sbadigli e qualche brivido finale, provocato non solo dal freddo pungente ma anche dalla reazione d’orgoglio del Latte Dolce. La stracittadina di Sassari si colora di rossoblù, con la squadra di mister Alfonso Greco che di fronte a 2500 spettatori incassa tre punti importanti per continuare la sua rincorsa al Giugliano, capolista solitaria del girone G della D.
Nell’anticipo della 15ª giornata fa sostanzialmente tutto la Torres: che ipoteca la vittoria mettendo a segno tre reti tra il 24’ e il 39’ grazie a Lisai, Kujabi e Scotto e poi tira completamente i remi in barca dopo le primissime battute della ripresa. Troppo presto, persino al cospetto di un Latte Dolce in formazione d’emergenza, con mister Pierluigi Scotto squalificato e costretto ad assistere al match dalla gradinata, così come Carboni, Marcangeli e Di Marco. Cabeccia su rigore e Bartulovic firmano le reti che fanno vivere con un po’ di apprensione alla Torres gli ultimi minuti del match.
Aria di festa all’Acquedotto, per una stracittadina che dopo qualche tensione degli anni scorsi viene giocata e vissuta con grande fair play. Il divario tra le due squadre è apparso enorme ma la Torres, un po’ bloccata in avvio, è riuscita a far girare il motore a pieno regime solo tra il 20’ e il 40’ del primo tempo, producendo non a caso un rigore sbagliato, tre reti, due legni colpiti e almeno un paio di altre occasioni. La prima emozione arriva al 21’: cross al volo di Rossi, Patacchiola tocca con una mano e per l’arbitro è rigore. Sul dischetto va Scotto, uno dei tanti ex, ma il suo destro finisce sui cartelloni pubblicitari. Due minuti più tardi ancora Scotto mette al centro su calcio da fermo, Lisai spizza di testa, Carta respinge sui piedi dello stesso centrocampista torresino, che rimette al centro e vede la palla toccata da un difensore finire sulla traversa. Il gol è maturo e a segnarlo è proprio Lisai: percussione centrale, triangolo con Dametto in versione offensiva e diagonale che sorprende Carta. I rossoblù si sciolgono, Diakite alza il ritmo, sfonda sulla destra e mette al centro; Rossi arriva in corsa e manda la palla sulla traversa, Kujabi raccoglie il tap-in, controlla e conclude di forza per il 2-0. Poi arriva il momento di Scotto: il bomber prima sfiora l’incrocio dei pali su calcio da fermo, poi al 39’ scende di prepotenza sulla sinistra, rientra sul destro e piega le mani di Carta facendo tris.
Tutto facile per la Torres? Insomma. In un secondo tempo gelido e soporifero, l’interminabile girandola di cambi spegne il gioco dei rossoblù. Il Latte Dolce non ha una vera e propria reazione, ma piano piano prende coraggio. Ecco allora il gol della bandiera di Cabeccia su rigore (fallo di Bianchi su Gianni) e persino quello della speranza all’84’ (bel cross di Saba e tocco preciso di Bartulovic). Poi arrivano anche due calci d’angolo, ma a quel punto la Torres decide che ha concesso già abbastanza.
Nell’anticipo della 15ª giornata fa sostanzialmente tutto la Torres: che ipoteca la vittoria mettendo a segno tre reti tra il 24’ e il 39’ grazie a Lisai, Kujabi e Scotto e poi tira completamente i remi in barca dopo le primissime battute della ripresa. Troppo presto, persino al cospetto di un Latte Dolce in formazione d’emergenza, con mister Pierluigi Scotto squalificato e costretto ad assistere al match dalla gradinata, così come Carboni, Marcangeli e Di Marco. Cabeccia su rigore e Bartulovic firmano le reti che fanno vivere con un po’ di apprensione alla Torres gli ultimi minuti del match.
Aria di festa all’Acquedotto, per una stracittadina che dopo qualche tensione degli anni scorsi viene giocata e vissuta con grande fair play. Il divario tra le due squadre è apparso enorme ma la Torres, un po’ bloccata in avvio, è riuscita a far girare il motore a pieno regime solo tra il 20’ e il 40’ del primo tempo, producendo non a caso un rigore sbagliato, tre reti, due legni colpiti e almeno un paio di altre occasioni. La prima emozione arriva al 21’: cross al volo di Rossi, Patacchiola tocca con una mano e per l’arbitro è rigore. Sul dischetto va Scotto, uno dei tanti ex, ma il suo destro finisce sui cartelloni pubblicitari. Due minuti più tardi ancora Scotto mette al centro su calcio da fermo, Lisai spizza di testa, Carta respinge sui piedi dello stesso centrocampista torresino, che rimette al centro e vede la palla toccata da un difensore finire sulla traversa. Il gol è maturo e a segnarlo è proprio Lisai: percussione centrale, triangolo con Dametto in versione offensiva e diagonale che sorprende Carta. I rossoblù si sciolgono, Diakite alza il ritmo, sfonda sulla destra e mette al centro; Rossi arriva in corsa e manda la palla sulla traversa, Kujabi raccoglie il tap-in, controlla e conclude di forza per il 2-0. Poi arriva il momento di Scotto: il bomber prima sfiora l’incrocio dei pali su calcio da fermo, poi al 39’ scende di prepotenza sulla sinistra, rientra sul destro e piega le mani di Carta facendo tris.
Tutto facile per la Torres? Insomma. In un secondo tempo gelido e soporifero, l’interminabile girandola di cambi spegne il gioco dei rossoblù. Il Latte Dolce non ha una vera e propria reazione, ma piano piano prende coraggio. Ecco allora il gol della bandiera di Cabeccia su rigore (fallo di Bianchi su Gianni) e persino quello della speranza all’84’ (bel cross di Saba e tocco preciso di Bartulovic). Poi arrivano anche due calci d’angolo, ma a quel punto la Torres decide che ha concesso già abbastanza.