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Vince la Francia 3-1: l’Italia passa senza gioia

di Alessandro Bernini
Vince la Francia 3-1: l’Italia passa senza gioia

Addio al primo posto. Tre gol presi su palle inattive, non basta la rete di Cambiaso

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 Milano Una frittata. Proprio nella serata in cui l’Italia si aspettava di tornare un ristorante stellato. Vince la Francia 3-1 nell’ultima giornata di Nations League e in un colpo solo i galletti ci buttano giù dal primo posto (per una migliore differenza reti complessiva nel girone) e ci tolgono tutta una serie di privilegi anche in vista dei Mondiali 2026.

«Potevamo vivere una serata più tranquilla dal punto di vista della pressioni - dice mister Spalletti - e invece è andata male. I gol presi sono stati un po’ casuali, anche se sul 2-1 pensavamo di gestirla meglio ma ci è mancata la pulizia di gioco. Sul 3-1 loro poi si sono chiusi ed è stata dura».

Bastava perdere con un gol di scarto per conservare quantomeno la vetta. Macché. Persa pure quella anche se quantomeno passiamo in Nations da secondi. Tre gol presi su tre palle inattive, Rabiot che d’improvviso si veste da Mbappe, l’Italia che purtroppo torna a ruminare calcio facendo un brusco passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Pessimo l’impatto degli azzurri sulla partita. Mentre qualche tifoso sta ancora cercando posto in auto intorno a San Siro, la Francia è già in vantaggio: angolo di Digne, con Rabiot che prende il tempo a Buongiorno e impatta alla perfezione di testa. La reazione non è granché, ci sono pochi spazi, Retegui è isolato e si fatica anche sulle fasce, mentre la Francia fa possesso palla piuttosto innocuo. Ma al 33’ ecco lo 0-2: ancora Dignè sul luogo del delitto, stavolta con una bella punizione che prima sbatte sulla traversa e poi colpisce la schiena di Vicario. Autogol e strada tutta in salita.

Meno male che non passano neanche 120” e finalmente Di Marco sfonda a sinistra, mette al centro dove Cambiaso trova il sinistro al volo che vale il 2-1. Da “quinto” a “quinto”, il gol che sogna ogni allenatore che gioca con la difesa a 3 e il centrocampo a 5. Nella ripresa l’Italia fatica ad aumentare la pressione, il primo tiro dopo un quarto d’ora è di Nkunku respinto da Vicario, mentre gli azzurri si accendono solo quando Di Marco arriva sul fondo. Il guaio è che ogni calcio piazzato diventa una tragedia e la storia si ripete aò 65’ quando ancora Digne calcia una punizione e ancora Rabiot segna di testa sovrastando Locatelli.

Spalletti prova a cambiare le carte in tavola, cerca qualità con Maldini e più potenza con Kean (male Retegui) ma non si esce dal cono d’ombra. Niente occasioni, niente guizzi, niente “giocate”. Manca il cambio di passo, il palleggio non riesce a stanare la Francia che si chiude bene. Quattro minuti di recupero, un paio di palloni sporchi in area, una mischia, poi all’ultimo secondo Kean trova la coordinazione per sparare una saetta dentro l’area ma Maignan c’è. Notte fredda per l’Italia. 

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