Una giornata speciale con i tifosi: le 24 ore di Ternana-Torres
Una lunga trasferta per incoraggiare la squadra tra canti, balli, e spuntini. Nonostante la sconfitta, il ritorno a casa è comunque una festa
Inviato a Terni Hanno iniziato a scaldare la voce già dalle 7 del mattino, mentre l’aereo della Ita Airways - diretto da Alghero a Fiumicino - si è lasciato alle spalle Monte Doglia e ha preso la rotta per Roma. «Solo la Torres, esiste solo la Torres» hanno cantato prima timidamente, con gli occhi assonnati, durante il decollo dall’aeroporto di Fertilia, poi a voce sempre più alta e decisa, quando - già di prima mattina - la tappa caffè in autogrill è stata il giusto pretesto per stappare le prime birre della giornata.
È iniziata nel cuore della notte, a Sassari, la lunga trasferta a Terni, per gli oltre cinquecento tifosi sassaresi, arrivati in Umbria per sostenere i rossoblù e rientrati in città a notte fonda con l’amaro in bocca, dopo l’illusione iniziale per il gol di Giacomo Zecca. Una volta sbarcati all’aeroporto di Roma, i tifosi torresini si sono messi in viaggio, a bordo di pullman, piccoli van e auto prese a noleggio, per raggiungere lo stadio “Libero Liberati”. Prima di arrivare a Terni c’è stato il tempo, a metà mattina per uno spuntino in un autogrill e poi verso le 13 per un pranzo in una trattoria a base di cucina tipica e vino di Montepulciano.
«Per me è la prima trasferta» spiega Mario Oggiano della storica macelleria Oggiano, che in un’area di servizio nella zona di Orte, in provincia di Viterbo, ha organizzato - insieme a un gruppo di sostenitori rossoblù del club “Gradinata Est” - una merenda a base di affettati e spianate, offerti proprio dalla macelleria di via Brigata Sassari. Dove ci sono sassaresi che mangiano e bevono è facile che scatti la festa, così al banchetto improvvisato si uniscono altri tifosi rossoblù diretti in Umbria che si fermano all’autogrill. «Io e altri amici siamo arrivati in traghetto da Olbia – spiega Lorenzo Sanna che si è unito allo spuntino mattutino – i sassaresi in queste occasioni si sanno divertire e non si tiranno indietro».
Risaliti sul pullman, mentre con il passare delle ore la tensione per il match inizia a salire, i tifosi rossoblù - ormai in clima partita - tirano fuori il miglior repertorio sassarese. «Carraioru di Ruseddu cu li cubbi e l'aineddu – intonano a una sole voce sull’autostrada che porta in Umbria – trotta trotta i la carrera a vindì eba». In viaggio verso Terni ci sono anche famiglie che hanno scelto di passare una domenica diversa lontano da Sassari, in un clima di festa. «La mia trasferta è stata a Grosseto nel 2006 – spiega Mario Fara, studente di giornalismo – avevo appena 13 anni».
Mentre la fidanzata Lisa Guerra è all’esordio assoluto. «Però è divertente» spiega durante il viaggio. Prima di raggiungere lo stadio c’è il tempo sul pullman per intonare anche l’inno della Torres, che a tempo scaduto - sul 3-1 per la Ternana - i tifosi ricantano, mostrando fieri le sciarpe rossoblù. «E avanti forza forza forza Torres di lu me’ cori» urlano con orgoglio i sassaresi nonostante la sconfitta. Allo stadio, ai tantissimi arrivati da Sassari, si uniscono gruppi di sardi residenti dalla penisola. «Non potevo mancare per sostenere i miei conterranei» spiega Giacomina Piga, di Santa Maria Coghinas, sposata con un ternano e trapiantata a Terni da 20 anni. Alla fine, quando il triplice fischio spegne i sogni rossoblù, prima del viaggio di ritorno verso Sassari, la squadra si avvicina timida alla curva.
L’applauso e i cori di incoraggiamento dei sassaresi a Mastinu e compagni sono come un forte abbraccio e una dichiarazione di fedeltà alla maglia rossoblù: «Solo la Torres, esiste solo la Torres». Sabato è già tempo di riprendere la corsa interrotta davanti a oltre 500 sassaresi innamorati della loro squadra.