La Nuova Sardegna

Cappuccetto rosso adesso rivive in un’opera buffa

di Luciano Piras
Cappuccetto rosso adesso rivive in un’opera buffa

Lo spettacolo allestito da Conservatorio di Cagliari Dopo l’esordio a Milano, in tour per le piazze dell’isola

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CAGLIARI. «A dispetto della fiaba originale, è il lupo il vero protagonista». Come a voler ribaltare la celebre favola di Charles Perrault e mettere in chiaro che Cappuccetto rosso rivive in chiave ironica. È nata così la prima operetta buffa interamente dedicata alla bambina che si avventura nel bosco con un cestino di delizie da portare alla nonna ammalata per finire poi, in un sol boccone, nelle fauci del lupo nero. «Che con la sua forte presenza scenica, i suoi modi spigliati e il suo avvincente blues – la canzone Io sono il Lupo – dimostrerà la sua autorità e le sue particolari doti vocali, oltreché tutta la sua simpatia», assicura Maurizio Ligas, docente di trombone al conservatorio di Cagliari, autore di questa rivisitazione musicata di “Cappuccetto rosso”, già portata in scena all’Auditorium di Milano e ora pronta per uscire in una edizione speciale e a fare il giro di città e paesi.

“Cappuccetto rosso”, infatti, si presta a essere rappresentata sia su piccoli palchi sia su palcoscenici di grandi dimensioni. Destinata principalmente a un pubblico di età prescolare (4/7 anni), l’opera è nata nel 2002. Dopo alcune rappresentazioni in Sardegna, «è rimasta in un cassetto sino all’ottobre del 2016 – racconta lo stesso maestro Ligas –, momento in cui giunge la richiesta di utilizzo per la rappresentazione del 14 ottobre 2017 da parte di Carola Gay, responsabile della rassegna “Crescendo in Musica”, della programmazione dell’Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, meglio nota come “laVerdi”». Da quel momento inizia il lavoro di riordino degli organici (da orchestra di fiati a quintetto di ottoni, certamente più snello), rielaborazione dei testi con ambientazione in quel di Milano oltre alla variazione del finale in cui il lupo non muore ma fugge. Dialoghi, testi delle canzoni e musiche originali, sono tutte a cura di Maurizio Ligas, che schiera trombe, trombone, corno, tuba e percussioni aprendo la scena con l’ingresso del Narratore, un uomo tutto d’un pezzo vestito con il suo inseparabile smoking e il suo cilindro, molto impegnato nel ricalcare i ruoli di tutti i personaggi, accompagnandoli lungo il sentiero dell’immaginario bosco.

«Vivrete la semplicità di una melodia facile da ricordare – spiega il nuovo padre putativo di Cappuccetto rosso –, scelte semplici e mai noiose arricchite da testi brillanti, che andranno a evidenziare il carattere spiritoso e leggero dell’operetta, il tutto contornato dalla scelta di ingressi musicali onomatopeici volti a richiamare, nell’immaginario collettivo, lo scrosciare dell’acqua del ruscello, gli animali del bosco, uccellini, farfalle, rane. Conoscerete Cappuccetto rosso. Si presenterà a voi con una canzone, già proposta quale tema strumentale nelle prime note dello spettacolo, in cui descriverà se stessa e i suoi buoni propositi». Tutte le scene sono arricchite da diversi momenti musicali «volti a stimolare la fantasia, immaginazione e, in modo sempre equilibrato, a solleticare l’umorismo perché è con questo spirito che l’operetta Cappuccetto rosso va vissuta – chiude Ligas –: con la leggerezza che è propria di un bambino, quello che non dobbiamo mai dimenticare di essere o essere stati».



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