La Nuova Sardegna

Il debutto

Dai documentari al cinema, il primo film di Giuseppe Garau

di Fabio Canessa
Dai documentari al cinema, il primo film di Giuseppe Garau

Il regista sassarese ha preso parte con “L’incidente” al Lucca festival

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L’ispirazione è arrivata da un incidente stradale. Niente di grave per fortuna. Certamente spiacevole, con tanta paura al momento, anche perché era in auto con la moglie e la figlia, però a posteriori si può dire illuminante per far sbocciare l’idea iniziale di quello che è diventato il suo primo lungometraggio di finzione: “L’incidente”, appunto, presentato in anteprima al Lucca Film Festival nei giorni scorsi. Giuseppe Garau, sassarese trapiantato a Torino, risponde così alla classica domanda sull’origine della storia che ha voluto raccontare.

«Ero in auto con la mia famiglia – ricorda – e un camion ci è venuto addosso. Nel giro di pochi minuti mi sono accorto che erano arrivati sul posto diversi carroattrezzi e indagando ho capito poi il perché: lasciano dei bigliettini nei bar proponendo a chi vede un incidente di chiamarli in cambio di soldi per ogni auto caricata. Incuriosito da questo mondo ho fatto delle ricerche, scoprendo un sottobosco particolare, ipercompetitivo, a volte anche violento. Ho quindi immaginato una storia su una persona dall’animo non adatto a fare un lavoro del genere, ma portata dagli eventi all’idea di comprare un carroattrezzi».

Protagonista è una donna, interpretata da Giulia Mazzarino, a cui si sgretola la vita dopo la separazione dal marito, la perdita del lavoro e del rapporto con sua figlia a seguito di un grave incidente d’auto. Per provare a rimettersi in sesto compra un carroattrezzi: si ritrova così in lotta in una cinica periferia umana, dove lei, tenace ma gentile, non ha speranza. Sul punto di rassegnarsi, ferma a un insolito semaforo, le appare tra le mani un’incredibile opportunità, miracolosa e risolutiva, ma dai terribili rischi.

Girato a Torino, in soli dieci giorni e una piccola troupe della quale ha fatto parte anche la cagliaritana Giulia Scintu come direttrice della fotografia, “L’incidente” rappresenta un passaggio importante nel percorso di Giuseppe Garau che, dopo gli inizi come videomaker e montatore per progetti commerciali, ha esordito come regista nel 2013 con il documentario “Brevi storie sulla Torres”. Un lavoro che ha aperto la strada ad altri racconti su personaggi del mondo dello sport: “Una storia semplice” sulla campionessa di marcia Annarita Sidoti e “Fabio Quagliarella - The Untold Truth” sulla drammatica vicenda di stalking vissuta dal calciatore.

«Il documentario sportivo – sottolinea Garau – è stata una bella palestra. Sentivo però il bisogno di cambiare, di usare un linguaggio diverso, di sperimentare con la grammatica del cinema. Questo film è girato in pellicola, 16 millimetri, cosa che rispetto al digitale ti costringe a una maggiore concentrazione, a guardare all’essenziale. È stata una bella sfida, abbiamo lavorato senza monitor, senza giornalieri, vedendo quindi tutto alla fine. Dal punto di vista formale presenta poi la caratteristica di essere girato tutto nella cabina del carroattrezzi e con lo stesso angolo di ripresa».

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