La Nuova Sardegna

Cinema

Successo allo Slamdance Film Festival per il regista sassarese Giuseppe Garau


	A sinistra Giuseppe Garau
A sinistra Giuseppe Garau

Il suo film “L’incidente” ha ottenuto il Grand Jury Award per il lungometraggio di narrativa

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Sassari Nuovo successo per il regista sassarese Giuseppe Garau. Questa volta ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale allo Slamdance Festival che si è svolto a Salt Lake City, nello Utah. Il suo film “L’incidente” ha ottenuto il Grand Jury Award per il lungometraggio di narrativa. Uno dei riconoscimenti più prestigiosi del festival. Il film era stato presentato in anteprima al Lucca festival.

«L’ispirazione è arrivata da un incidente stradale. Niente di grave per fortuna. Certamente spiacevole, con tanta paura al momento, anche perché era in auto con la moglie e la figlia, però a posteriori si può dire illuminante per far sbocciare l’idea iniziale di quello che è diventato il suo primo lungometraggio di finzione: “L’incidente”, appunto». Giuseppe Garau, sassarese trapiantato a Torino, risponde così alla classica domanda sull’origine della storia che ha voluto raccontare.

«Ero in auto con la mia famiglia – ricorda – e un camion ci è venuto addosso. Nel giro di pochi minuti mi sono accorto che erano arrivati sul posto diversi carroattrezzi e indagando ho capito poi il perché: lasciano dei bigliettini nei bar proponendo a chi vede un incidente di chiamarli in cambio di soldi per ogni auto caricata. Incuriosito da questo mondo ho fatto delle ricerche, scoprendo un sottobosco particolare, ipercompetitivo, a volte anche violento. Ho quindi immaginato una storia su una persona dall’animo non adatto a fare un lavoro del genere, ma portata dagli eventi all’idea di comprare un carroattrezzi».

Girato a Torino, in soli dieci giorni e una piccola troupe della quale ha fatto parte anche la cagliaritana Giulia Scintu come direttrice della fotografia, “L’incidente” rappresenta un passaggio importante nel percorso di Giuseppe Garau che, dopo gli inizi come videomaker e montatore per progetti commerciali, ha esordito come regista nel 2013 con il documentario “Brevi storie sulla Torres”. Un lavoro che ha aperto la strada ad altri racconti su personaggi del mondo dello sport: “Una storia semplice” sulla campionessa di marcia Annarita Sidoti e “Fabio Quagliarella - The Untold Truth” sulla drammatica vicenda di stalking vissuta dal calciatore.

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