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Star della musica: ecco gli 11 sardi su cui puntare per il 2025

di Paolo Ardovino
Star della musica: ecco gli 11 sardi su cui puntare per il 2025

Pes, Luciennn, Low-Red e gli altri. Le proposte vanno dal rap all’elettronica, dai suoni tradizionali al pop

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Non sono solo i migliori, non sono solo emergenti, non sono solo giovanissimi: come una formazione di calcio, questi undici nomi rappresentano gli artisti musicali della Sardegna su cui puntare per il 2025. Escluse le star, quindi gente come Salmo, Iosonouncane e Mahmood, le espressioni più alte della nostra musica oggi. Diversi per provenienze e gusti, si tratta di artisti che hanno già sorpreso nell’ultimo anno, in alcuni casi raggiunto vette altissime – leggere Daniela Pes –, e che nei prossimi mesi faranno parlare oltre i confini isolani.

Daniela Pes (Tempio) Inserirla tra le scommesse sembra un abominio. Il suo album d’esordio, “Spira”, del 2023, oltre al premio Tenco per il miglior debutto si porta ancora dietro strascichi di successo da pubblico e critica. La chiave di volta della cantante e musicista è stata unire alla voce di impronta jazz e al legame con la lingua gallurese, l’immersione nel panorama della musica elettronica internazionale. Nel 2017 sembrava già in rampa di lancio dopo il successo al “Musicultura”, ma il sodalizio con Iosonouncane ha completato un cerchio che ora la lancia tra i big dell’avanguardia. La sua voce da sirena ha riempito anche il film “Berlinguer – La grande ambizione”. Ora la sfida è vedere l’evoluzione di una degli artisti della scena italiana più promettenti in assoluto.

Luciennn (Ozieri) C’è un suono originale che si muove nell’hip-hop italiano degli ultimi anni. Luciano Fenudi, questo il suo nome, è un giovane producer che ha già lavorato agli ultimi due album di Salmo, “Flop” e quello in collaborazione con Noyz Narcos, “Cvlt”, oltre alla colonna sonora della serie tv di Sky “Blocco 181”. Tra la techno e la trap, le soluzioni di Luciennn seguono una strada interessante: nel 2024 è uscito un Ep, “Slogan”, dove inizia a mostrare anche le sue doti da rapper. Nel singolo “100%” la presenza di Salmo non lo oscura ma lo esalta.

Nanni Gaias (Berchidda) Ha solo 29 anni ma ne ha già combinate di tutti colori. Polistrumentista, compositore e produttore, poco più che adolescente ha girato i palchi dei principali festival blues d’Italia e d’Europa. Poi la svolta da solista e l’ingresso nella Tuk music di Paolo Fresu. Un album nel 2021 con cui ha sperimentato le atmosfere ambient, uno nel 2023 dove ha lavorato come maestro d’orchestra con nomi di spicco del jazz e dell’underground. Lo scorso anno ancora uno strappo, un Ep “Chemical groove” dove gioca con funk e afrobeat e la creazione di un centro di produzione, “Sàmbene production”. Adesso?

Low-Red (Sassari) Alias Mario Serra, è il profilo più originale uscito dal collettivo “La nuova Sardegna”. Trapper nel flow e nell’estetica, nell’ultimo anno è stato scelto per l’album dei producer Sadturs e Kiid insieme a nomi come Ghali, Jake la Furia e Artie 5ive. Ma soprattutto, ha messo gli occhi su di lui un produttore di esperienza come Night Skinny, che lo ha fatto rappare nella posse track con Kid Yugi e Tony Boy. L’ultimo album di Low-Red è “The biggest sblao” (2024). Entrato in casa Universal, è in piena rampa di lancio.

Arrogalla (Quartu) «Artista sonoro» lontano per età anagrafica dagli altri, in questo momento sta riuscendo nella transizione da nicchia a grande pubblico. La ricerca mostrata in “Suite”, disco uscito quasi un anno fa, ha messo in luce tutti gli assi nella manica di un compositore elettronico che sta dietro alle manopole, ma mixa rumori di strada, vocalità e strumenti della cultura popolare ed elementi ambient. In continua riscoperta la sua versione di performer dal vivo, ora serve un progetto di grandi proporzioni.

Dalilah (Arzachena) Giovanissima, nel 2016 ha messo piede ad X-Factor. Nel 2021 ad Amici. Ma la vera forza di Dalila Sanna sta tutta nell’aver spazzato via queste esperienze che spesso diventano etichette antipatiche. Sì, perché le cose più interessanti, la cantautrice le sta mostrando proprio negli ultimi mesi. La voce soul e pop si modula ora in atmosfere intimistiche, ora estive e ora latine. “Occhi neri” è l’ultimo di una serie di singoli, uscito pochi giorni fa, ha già una carica di personalità e musicalità che convince. “Spike Lee” e “Calici” mostrano anche una penna fresca e brillante.

Pierpaolo Vacca (Ovodda) Quando è uscito l’album “Travessu”, dodici mesi fa, Pierpaolo Vacca ha stupito tutti. Con un colpo ben assestato, l’organettista ha tolto il suo strumento dalle ragnatele della tradizione lontana dalle nuove generazioni, gli ha dato scratch, energia e nuove prospettive. Ha tutti i riflettori addosso.

Sgribaz (Cagliari) Pescando ancora dal collettivo “La nuova Sardegna”, esce fuori Sgribaz aka Lorenzo Calderone. Il talento negli incastri è cristallino, il genere più frequentato è lo storytelling. Da pochissimo uscito con “X un errore”, brano in collaborazione con Quentin40 per Warner music. Dopo due mixtape, è arrivato il momento di un lavoro più ampio e che faccia conoscere uno dei rapper emergenti più capaci.

Solosophia (Budoni) La sua anima è viola, come suggerisce il titolo del suo primo vero disco, pubblicato alcuni mesi fa. Sophia Murgia è un talento indiscusso. È passata da The voice a Sanremo giovani, persegue la strada della gavetta con tanti live, due anni fa ha avuto il coraggio a un concerto di Elisa di chiedere di cantare insieme a lei, e salita sul palco ha lasciato tutti a bocca aperta. Manca un ultimo tassello per la cantante, che si è messa alla prova anche con la scrittura, per raggiungere una categoria successiva.

Angie (Uta) Angelica Paola Ibba è entrata dalla porta dei social. Virale su Tik tok, si sono accorti di lei gli addetti ai lavori della musica. Tanto che a soli 23 anni ha firmato un contratto con Emi, dopo aver pubblicato un ep e alcuni singoli di successo. Arriva alle fasi finali di Sanremo Giovani e l’ultimo singolo, “Scorpione”, è un cambio di passo e un punto di partenza che le può aprire porte interessanti nel pop.

Sina (Alghero) Appartiene a quella categoria di “cantautorapper” che usa la rima come forma e l’introspezione come sostanza. Promessa del roster Island/Universal, dopo il debutto con i grandi col disco “64 bars” di Red Bull, il suo ultimo album “Cupido senza ali” ha mostrato maturità di scrittura e una vocalità che propende per la melodie, così da centrare in pieno i gusti contemporanei. Con la continuità, può fare un salto in avanti.

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