La Nuova Sardegna

L’analisi

Unità, solidarietà, libertà: l’Europa alla prova della storia

di Andrea Bomboi*
Unità, solidarietà, libertà: l’Europa alla prova della storia

La crisi d’identità rischia di creare divisioni e riproporre i tristi scenari del passato

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Un'unità indivisibile che ambisce alla pace nel mondo e alla fratellanza universale. L'inno alla gioia di Beethoven parla chiaro. L'Unione Europea, dovrebbe avere come fondamenta valori ben precisi che tutte quante le nazioni del mondo dovrebbero tentare di seguire, per il bene di tutti, rispettando le diversità di ciascuno.

In Europa qualcosa era radicalmente cambiato quando un impeto di consapevolezza aveva colpito i superstiti della Seconda Guerra Mondiale, che di fatto aveva annullato il primato europeo. Con un’Europa ormai divisa e materialmente distrutta era necessario fare fronte comune contro le avversità quotidiane e internazionali e quindi un primo passo di unità è stata la CEE, la Comunità Economica Europea.

Con l'adesione di altri paesi e successivamente con la creazione dell’euro, l'Europa, in pochi anni, ha ricominciato a competere con le altre grandi potenze globali, forte della sua peculiare unità. L’U.E. è riuscita a raccogliere secoli di storia e cultura per poi ricavarne unificate sintesi di valori che furono ben esposti nel 2019 dal Presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, proprio nel suo discorso di insediamento. In quella occasione, Sassoli parlava di libertà, dignità, solidarietà, del valore della persona, sosteneva che nessuno in Europa può censurare gli oppositori, che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa o politica e che nessuno può essere umiliato, ma che tutti devono essere protetti. Sono questi i valori fondanti delle nostre democrazie, ma come la storia ben insegna le civiltà attraversano periodi di crisi e cambiamento e forse l'Unione sta attraversando proprio uno di questi momenti. Lo scenario globale in soli sei anni è molto cambiato, sempre di più i conservatori e le destre più estreme acquisiscono potere grazie alla vittoria elettorale.

L’America di Trump, ad esempio, mette in discussione il solido, quasi scontato, rapporto con gli Stati europei. La stessa guerra in Ucraina, dopo tre anni, sembra a un passo dall'epilogo ma non grazie all'Europa, bensì grazie alle trattative USA – Russia, da cui gli europei, inclusi gli ucraini, sono al momento esclusi. L'unità europea sembra essere messa in discussione da alcuni politicanti, forse vicini allo stesso Trump, e si assiste all'ascesa del fenomeno MEGA (Make Europe Great Again) sulla scia della campagna elettorale americana. Di conseguenza con un'America esplicitamente improntata a preservare i propri interessi, con una Russia pronta ad approfittarsi delle fratture interne all’U.E. e con una Cina “mostruosa” sul piano economico, nuovi tempi bui si presentano all’orizzonte. In effetti, negli ultimi tempi, le stesse fondamenta di valori europei sembra che stiano per cedere. Infatti, se il valore della persona e la dignità sono essenziali, allora perché si assiste alla diffusione della povertà e della disoccupazione? Se nessuno può essere condannato per la propria fede, perché allora assistiamo a manifestazioni e repressioni violente e spregevoli? Una cosa è certa, l'Europa sta attraversando una crisi d'identità e le sue istituzioni sembrano impotenti di fronte al cambiamento. C'è chi sarà contento, ma la crisi di una civiltà non è, e non sarà mai, un evento piacevole, specialmente se si parla della nostra civiltà. Rafforzare il sentimento europeo, unire le nostre forze, contribuire tutti allo sviluppo degli Stati meno ricchi, questi saranno gli obiettivi dei futuri europei. Se a governare sarà solo l'egoismo politico, l'Europa sarà di nuovo divisa come è stata in un recente passato.

*Liceo Pira Siniscola

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