Processo Dore, l'arringa di Lai: «Indagini decise da un anonimo»
Nuoro. «Signori giudici, vi dico con assoluta certezza che se il viso del confidente, di colui che, protetto dal buio della notte e dell’anonimato, ha impresso quella che gli stessi inquirenti definiscono “la svolta alle indagini” indicando i nomi di Contu e Francesco Rocca, ecco vi dico che se il suo viso uscisse fuori e si togliesse quel cappuccio, verrebbe fuori chi veramente ha ucciso Dina Dore. E qui, in quest’aula, saremmo davanti alla verità dell’omicidio». Lo ha detto nella sua arringa l'avvocato Mario Lai, uno dei legali di Francesco Rocca, processato come mandante dell'omicidio della moglie avvneuto a Gavoi nel 2008. Un'arringa durissima che contesta alla radice le indagini: «Sono state decise da un anonimo, calpestati i più elementari principi del diritto». (video Massimo Locci)