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Tragedia dei fratelli Pintor. Giovanni, il superstite: «Aiutateci a inchiodare Anas»

Tragedia dei fratelli Pintor. Giovanni, il superstite: «Aiutateci a inchiodare Anas»






Nuoro «Ho una cosa molto importante da dirvi e ho bisogno di tutto il vostro supporto». Sfondo nero, sguardo fisso, parlata sicura, senza tentennamenti. Giovanni Pintor chiede aiuto, vuole giustizia dopo quello che è successo quel giorno, su quella strada «che ha cambiato per sempre la mia vita». Quel giorno è il 25 dicembre del 2017. Mattina di Natale, giornata di festa. Giovanni e i fratelli Francesco e Matteo Pintor insieme al cugino Alessandro Satta andavano da Nuoro a Pattada, a casa della nonna materna, per il pranzo di famiglia. All’altezza di una curva sulla statale 129, conosciuta come “curva della morte”, l’auto guidata da Satta sbandò e si schiantò sul guar rail. Morirono Francesco, 23 anni, e Matteo Pintor, 16. Giovanni, che aveva 20 anni, e il cugino Alessandro si salvarono. Otto anni dopo, Giovanni Pintor chiede il massimo sostegno «perché il 4 marzo ci sarà la prima udienza del processo civile che vedrà Alessandro, mio cugino, contro Anas spa, il gestore di quella strada. E noi, i ragazzi di #AdessoBasta!– spiega Giovanni – saremo parte di quel processo grazie all’articolo 105 del Codice di procedura civile che ci permette di entrarne a far parte con “intervento adesivo”. Un po’ come quando, in un processo penale, ci si costituisce parte civile e si diventa parte del processo». (video profilo social Giovanni Pintor)

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