Affitti sotto i 30 giorni a Cagliari: niente più keybox, obbligo di documenti
Il prefetto ha inviato una circolare ai sindaci dei comuni della provincia
Cagliari Stop alle identificazioni remote di persone, le così dette keybox, nelle strutture ricettive e negli affitti per breve tempo al di sotto dei 30 giorni. Il prefetto di Cagliari, Giuseppe Castaldo, con circolare indirizzata ai sindaci dei comuni della provincia ed al presidente della Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato del Cagliari, ha dato attuazione alla direttiva del ministro dell’Interno, che impone uno stop alle “keybox” ed ai riconoscimenti da remoto per motivi di sicurezza. Tale limitazione vale per locazioni brevi entro i 30 giorni, ma anche per gli scambi di appartamenti per breve periodo a costo zero e per le Marine resorts, equiparate alle strutture ricettive: i gestori sono obbligati a identificare gli ospiti.
«Le nuove regole – fa sapere l'ufficio stampa della prefettura - sono motivate da ragioni di pubblica sicurezza, in quanto la legge prevede che chi gestisce una struttura ricettiva sia tenuto a trasmettere le generalità delle persone alloggiate entro 24 ore successive all’arrivo delle persone alloggiate, o subito dopo l’arrivo in caso di permanenza inferiore alle 24 ore, alle Questure territorialmente competenti».
La direttiva ministeriale non ha considerato soddisfacenti le caratteristiche delle "scatolette portachiavi” (keybox) che scavalcherebbero «la fase dell’identificazione personale degli ospiti al momento dell’accesso alla struttura» e non garantirebbero «la verifica della corrispondenza del documento al suo portatore», mentre si pone l’esigenza di tutelare la sicurezza pubblica, in modo da evitare che persone pregiudicare, ricercate o sospette possano nascondersi in esercizi alberghieri. In tutti i casi di affitti a breve termine è dunque necessario procedere alla previa identificazione personale tramite valido documento di identità ed alla successiva comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza competente. Tali disposizioni si applicano anche allo scambio casa a costo zero, tramite applicativo “home exchange”, ed ai cosiddetti “Marina resort”, strutture dedicate alla sosta dei turisti all’interno di imbarcazioni ormeggiate in un determinato spazio, in quanto anche in tali ipotesi vi sono possibili rischi per la sicurezza pubblica, che impongono la comunicazione alla Questura dei nominativi degli alloggiati.