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Il cuoco dei presidenti prepara “su Filindeu”: «Oggi a Nuoro ho realizzato un altro mio sogno»

di Luciano Piras

	Pietro Catzola e Raffaella Marongiu. Sullo sfondo a sinistra, Alberto Secci e due giovani aspiranti cuochi (foto di Tiziana Pala)
Pietro Catzola e Raffaella Marongiu. Sullo sfondo a sinistra, Alberto Secci e due giovani aspiranti cuochi (foto di Tiziana Pala)

Pietro Catzola a Casa Rosas per presentare il suo libro sulla vita e il lavoro al Quirinale. Maestra d’eccezione Raffaella Marongiu. «Le paste della Sardegna sono una meraviglia»

25 novembre 2024
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Nuoro Dalle cucine del Quirinale al banco di prova con su Filindeu. Pietro Catzola, il cuoco dei presidenti, incanta il pubblico di Nuoro riunito a Casa Rosas, sabato scorso, per la presentazione del suo libro-biografia. Una grande occasione per preparare a mano «l’unica pasta che non ho mai lavorato», confessa Catzola particolarmente emozionato. Ogliastrino di Triei, classe 1959, è dal 1989 che prepara da mangiare ai presidenti della Repubblica italiana. Ad insegnargli a stendere su Filindeu, ci pensa una maestra d’eccezione: Raffaella Marongiu, una delle pochissime depositarie dei segreti di questa pasta unica al mondo.

Per Pietro Catzola, forte di una lunghissima esperienza internazionale, una infinità di pranzi e cene ufficiali, è un sogno che si realizza. Tanto più per lui che ha sempre portato un tocco sardo tra le prelibatezze servite a tavola al Quirinale. «Le paste sarde sono una meraviglia» sottolinea elencando culurgiones, malloreddus, fregula, lorighitas e andarinos.

Un modo davvero insolito per iniziare la presentazione del suo libro “Il cuoco dei presidenti” pubblicato da Solferino nel 2023 e già vincitore del Premio selezione Bancarella della cucina. Un altro sogno realizzato per Catzola, «grazie a una nuorese, Elvira Serra, la giornalista del Corriere della Sera, è lei che mi ha fatto credere che avrei potuto veder pubblicato il libro» sottolinea lui che ha sempre scritto e tenuto un diario di bordo fin dai tempi della Marina militare: arruolato ad appena 16 anni, è stato prima furiere e addetto ai viveri, poi cuoco... e che cuoco! «E non chiamatemi chef!» ribadisce. «Cuoco: è così bella questa nostra parola tutta italiana» sottolinea davanti al pubblico riunito per ascoltare le sue mille storie, tra gustosissime ricette e aneddoti personali, tanto curiosi quanto impensabili e persino esilaranti.

«È il libro del mio lungo viaggio» spiega Catzola. Un vero e proprio best seller che Fabio e Marco Rosas hanno voluto a Nuoro per cercare di svegliare un po’ questa città sonnolenta, punzecchia il padrone di casa. Il cuoco di Triei intanto racconta del suo primo incontro a bordo dell’Amerigo Vespucci con il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, «l’uomo che ha cambiato la mia vita». Il capo di Stato che gli propose di seguirlo al Quirinale.

«Potrà sembrare assurdo, ma risposi subito di no, di getto. Rimasero tutti sorpresi dalla mia reazione, mentre lui si limitò a dirmi di pensarci bene e mi congedò». Quando Cossiga lo contattò per la seconda volta, Catzola non ebbe più dubbi e accettò. Dopo il presidente sassarese, il cuoco sardo ha così servito Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, fino a Sergio Mattarella, «un gran signore» lo definisce, tra un ricordo e l’altro, parlando del risottino alle erbe aromatiche che tanto piacque alla regina Elisabetta e del Kgb che si aggirava in cucina in attesa dell’arrivo di Michail Gorbacëv.

Le parole di Catzola affascinano tutti i presenti, prefetta Alessandra Nigro in prima fila, i comandanti dei carabinieri Giuseppe Pischedda e Carmelo Di Paola, come pure dei colleghi arrivati per l’occasione, Silverio Nanu dell’Associazione cuochi provincia Nuoro, e Agostino Simeone, Gabriella Sechi e Francesco Ortu dell’Associazione cuochi provincia Gallura. Prima del firmacopie finale (con la libreria Novecento), a chiudere in gran bellezza, una deliziosa quanto raffinata degustazione a cura di Alberto Secci, anche lui di Triei, cuoco rinomato dell’Arbatasar hotel di Marino Catte, con materie prime Imprentas, e gli ottimi vini dei Fratelli Puddu di Oliena serviti dal sommelier Massimiliano Seu. Dulcis in fundo, i dolci di Susanna Cuccu, della Torteria dolceria Tombrock di Bono.

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