Famiglia pakistana sceglie di vivere Onifai: «Posto perfetto per i nostri bambini»
Cittadinanza italiana per 15 persone, da anni vivono nel paese
Onifai In un mondo in continuo cambiamento, anche i piccoli paesi si trovano a vivere trasformazioni che portano nuova linfa vitale. Due nuclei familiari originari del Pakistan per un totale di 15 persone hanno deciso di trasferirsi definitivamente in paese ottenendo nei giorni scorsi la cittadinanza italiana. Dopo aver vissuto a Roma per 10 anni, Shah Zar Wali ed il suo nucleo familiare, si sono spostati per motivi di lavoro in Sardegna, dapprima ad Olbia e successivamente ad Onifai dove si sono integrati perfettamente con gli altri residenti. Shas vorrebbe aprire un negozio a Orosei ma continuerebbe a risiedere in paese che ritiene un posto adatto ai bambini ormai inseriti sia a scuola che nei servizi socioeducativi. I più piccoli frequentano la scuola dell’infanzia mentre i grandicelli prendono l’autobus per spostarsi nella vicina Irgoli. Nel doposcuola i bambini partecipano anche al punto studio spazio giovani e alle attività della ludoteca e tutti, prendono parte infine ai corsi di italiano per stranieri offerta dai servizi bibliotecari. «Il conferimento della cittadinanza italiana non è solo un evento amministrativo ma un segno del tempo che si rinnova» dice il sindaco Luca Monne.
«Un respiro che porta con sé culture, tradizioni e colori diversi. È come se le strade del paese si allargassero, accogliendo non solo nuove persone, ma anche nuovi modi di pensare, nuovi sapori, nuove voci che arricchiscono la melodia quotidiana».
«Scegliere Onifai come casa rappresenta sì un riconoscimento giuridico, ma soprattutto un simbolo di integrazione e accoglienza – spiega il sindaco –. I gesti di sempre, il saluto a chiunque si incontri per strada, il lavoro nei campi, la vita della comunità, su cumbitu in su tzilleri, si mescolano con nuove parole, nuove abitudini che lentamente si integrano senza cancellare nulla. Forse è proprio questa la chiave per affrontare il futuro con saggezza: non temere il cambiamento, ma accoglierlo come un arricchimento. Non si perde l’identità aprendosi agli altri, anzi, si rafforza e forse la vera sfida è riscoprire il valore dell’incontro». E conclude con un ringraziamento all’ufficiale di Stato civile del Comune di Nicoletta Pulloni, che «con professionalità e puntualità nella giornata di ieri ha condotto la cerimonia». (s.s.)