La Nuova Sardegna

Olbia

La guerra dei decibel

Olbia, non solo degrado in piazza Mercato: «In ostaggio della musica alta»

di Dario Budroni
Olbia, non solo degrado in piazza Mercato: «In ostaggio della musica alta»

I gestori dei b&b costretti a fornire i tappi per le orecchie ai propri ospiti

03 settembre 2024
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Olbia. Letto, colazione e tappi per le orecchie. Neanche le pareti spesso insonorizzate riescono a tenere lontano il baccano che arriva dalla piazza nelle lunghe notti del fine settimana. Ai gestori dei b&b della zona, dunque, non resta altro che fornire ai propri ospiti un bel paio di tappi antirumore. Succede soprattutto in piazza Mercato e dintorni, dove ormai da un pezzo residenti, operatori e altri esercenti devono fare i conti con la musica a tutto volume che arriva da alcuni locali. Le segnalazioni in Comune sono quasi all’ordine del giorno e, nel corso degli ultimi mesi, sono anche partite le prime denunce per disturbo della quiete pubblica. «Ma qui la situazione non cambia – spiegano alcuni gestori di b&b –. La musica alta danneggia le nostre attività. Le persone hanno il diritto di riposare. Nel weekend, in particolare il venerdì e il sabato, la piazza viene trasformata in una discoteca a cielo aperto. Non è più sostenibile». L’ordinanza del sindaco dice che la musica può essere diffusa fino alle due del mattino, ma secondo operatori e residenti, spesso, le casse restano accese anche oltre l’orario consentito. «Ma non solo – aggiungono –. La musica è decisamente troppo alta. È da tempo che chiediamo i controlli fonometrici. Non si può vivere e lavorare in queste condizioni». Il Comune possiede un fonometro. Era stato acquistato più di dieci anni fa a un prezzo di oltre 8mila euro.

Musica alta. Piazza Mercato vanta una lunga serie di problematiche, tra abbandono, degrado diffuso, tettoia malandata e parcheggi sotterranei mai aperti. Adesso si aggiunge anche la storia della musica a palla. Un aspetto che, a volte, rende poco piacevole il soggiorno nei b&b e nelle altre strutture ricettive della zona. Lo si legge per esempio nelle recensioni lasciate alle strutture. «Eravamo all'ultimo piano e anche lì non siamo riusciti a dormire» scrive un turista. «Noi facciamo di tutto per garantire ai nostri ospiti un bel soggiorno in città – spiegano gli operatori –, ma le recensioni negative sono purtroppo in aumento. È un danno, perché non è per nulla semplice risalire quando si abbassa la media. Paghiamo la tassa di soggiorno, ma non ci sentiamo realmente tutelati». Musica a parte, l’intera zona – ma un po’ tutta la città – è in attesa che in piazza Mercato si riesca finalmente a chiudere il discorso riqualificazione. Il prossimo passo è la messa a norma e l’apertura dei parcheggi: dopo la causa con la ditta che aveva iniziato i lavori, il contratto è stato rescisso e presto il Comune dovrebbe pubblicare un nuovo bando. Successivamente si penserà a migliorare l’aspetto della tettoia.

Gli altri casi. È la vecchia storia che riguarda molte mete turistiche: da una parte chi diffonde la musica a tutto volume e dall’altra chi, la notte, vuole invece dormire. Accade anche a San Pantaleo, dove tanti residenti e frequentatori del borgo sono sul piede di guerra per via della musica troppo alta che proviene da alcuni locali della piazza. Da poco, invece, il giudice della sezione civile del Tribunale di Tempio, dopo un ricorso presentato da alcuni vicini, per lo stesso motivo ha “spento” la musica di un locale sulla spiaggia di Capriccioli.

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