Un fegato nuovo per il 75enne di Olbia che aveva mangiato l’Amanita falloide
L’équipe del Brotzu ha sostituito l’organo irrimediabilmente danneggiato
Olbia Quando era arrivato all’ospedale Brotzu, in condizioni disperate, era stato subito inserito nella lista dei trapianti. La diagnosi, per lui, era terribile: epatite fulminante da Amanita falloide. Ieri, 1° dicembre, l’équipe dell’ospedale cagliaritano ha sostituito il suo fegato irrimediabilmente compromesso con un organo sano. L’uomo, che ha 75 anni, è stato operato dal professor Fausto Zamboni nell’Unità complessa di Chirurgia epatobiliare pancreatica. Non ha avuto complicanze e rimane in osservazione.
Mercoledì 25 novembre il 75enne, che è originario di Oschiri e che da anni vive in una frazione di Olbia, era andato a fare una passeggiata in campagna e aveva raccolto un po’ di funghi. Rientrato a casa, li aveva cucinati e mangiati per cena. La moglie non li aveva invece voluti. Durante la notte, però, ha cominciato a sentirsi male. Ma con il passare delle ore i dolori addominali sono diventati sempre più forti e non riusciva più a resistere. Al mattino presto i familiari hanno chiesto l’intervento del 118 e l’uomo è stato trasportato immediatamente con l’ambulanza al pronto soccorso del Giovanni Paolo II.
Tutti gli esami e gli accertamenti, avvenuti con l’intervento dell’Ispettorato micologico, sono stati tempestivi. Non si poteva infatti perdere tempo perché l’insufficienza epatica era irreversibile. Così, il paziente, è stato trasferito in Epatologia, a Cagliari, con l’elisoccorso. Ma il suo quadro clinico era molto grave e l’unica speranza, per lui, era quella di sottoporsi al trapianto: il fegato è arrivato e l’intervento è riuscito.