Pescatori morti a Isola Rossa: conclusi gli accertamenti della Capitaneria sul “Garupa”
Il semicabinato si era schiantato ad alta velocità contro uno scoglio. Il legale della famiglia Satta chiede di acquisire dei filmati
Isola Rossa La capitaneria di Porto Torres ha depositato alla Procura di Tempio la relazione a conclusione degli accertamenti tecnici eseguiti sul semicabinato “Garupa”, l’imbarcazione che nella notte tra il 24 e il 25 gennaio si è schiantata contro uno scoglio nelle acque dell’Isola Rossa. Un impatto violentissimo che ha provocando la morte immediata di due amici usciti per una battuta di pesca, Maurizio Rossi, genovese di 77 anni, residente a Trinità d’Agultu, e Pietro Satta, ristoratore sassarese, di 48 anni. Dagli accertamenti emerge che il “Garupa”, un Key Largo 22 della Sessa Marine di sei metri, con motore da 150 cavalli, si è schiantato contro lo scoglio ad una velocità elevata. Una dinamica emersa fin dall’inizio.
Lo squarcio nella prua è un elemento che conferma che c’è stato un impatto violento, in seguito al quale la barca si è rovesciata senza lasciare scampo ai due amici. I loro corpi, rimasti intrappolati dentro la piccola cabina, erano stati liberati dai sommozzatori. L’autopsia aveva confermato che erano morti a causa dei gravi traumi riportati nel violento scontro. L’avvocato Gabriele Satta, che assiste la famiglia del ristoratore sassarese Pietro Satta, ha presentato richiesta alla Procura di Tempio per poter acquisire alcuni filmati che sarebbero stati registrati da una webcam puntata in direzione del tratto di mare in cui si è verificato l’incidente. La tragedia era avvenuta nel tratto di mare di Punta Canneddi. L’allarme era scattato nella tarda mattinata.