Linea Santa Teresa-Bonifacio: Moby pensa al raddoppio con la nave Liburna
La convenzione regionale in regime di continuità territoriale prevede l’impiego di due mezzi per evitare l’interruzione del servizio
Santa Teresa Gallura Moby non la nomina mai, ma è la Liburna la “nave misteriosa” che ad aprile dovrebbe entrare in servizio sulla linea Santa Teresa-Bonifacio. Impegnata sino a qualche settimana fa all’Elba, in Toscana, attualmente si trova a Livorno, in un bacino di carenaggio, dove si sta sottoponendo ai lavori necessari per poter ottenere l’autorizzazione a navigare su una rotta internazionale, quale è appunto il collegamento tra Sardegna e Corsica. Nessuna deroga da parte dell’autorità marittima, semplicemente la richiesta di autorizzazione che però necessita una serie di lavori di adeguamento alle norme che disciplinano il trasporto marittimo internazionale.
Resta da capire se la motonave Liburna - che all’Elba navigava con la bandiera Toremar (gruppo Moby) - sostituirà oppure affiancherà la vecchia Giraglia, ancora a Livorno, alle prese con un radicale intervento di manutenzione (sostituzione del motore) che si sta rivelando ben più lungo del previsto. A questo proposito è bene ricordare che la convenzione regionale che affida alla Moby il servizio di trasporto marittimo Sardegna-Corsica in regime di continuità territoriale prevede l’impiego di due navi proprio per garantire la continuità del servizio.
La Liburna e la Giraglia, appunto. I conti tornano, dunque, ma non quelli degli autotrasportatori e dei lavoratori pendolari che ogni giorno si recano in Corsica e che da cinque mesi subiscono pesanti disagi a causa di un collegamento fantasma, prima da Santa Teresa verso Bonifacio e poi da Golfo Aranci verso Porto Vecchio quando l’altra tratta è stata sospesa.Solo da qualche giorno, infatti, è stata ripristinata la linea storica Santa Teresa-Bonifacio, ma grazie al rientro in servizio del piccolo (e insufficiente) traghetto Ichnusa, noleggiato da Moby per garantire la continuità del servizio. I conti degli autotrasportatori non tornano, dunque, tanto che 15 di loro hanno presentato alla Procura di Tempio un esposto querela contro ignoti. Pesanti le accuse: interruzione continuata di pubblico servizio, frode nella pubblica fornitura, abuso d’ufficio e addirittura un possibile reato di corruzione. È una denuncia contro ignoti, ma alla Procura gli autotrasportatori hanno chiesto di accertare le eventuali responsabilità di Moby, titolare della concessione. La compagnia di navigazione ha subito replicato alle accuse: «Tutti i disservizi che si sono verificati sono totalmente indipendenti dalla nostra volontà. Anzi, come dimostrano tutte le certificazioni di enti terzi, le nostre navi sono manutenzionate in maniera eccellente e quando si sono verificati dei problemi la compagnia ha immediatamente messo in atto misure per assicurare il servizio di continuità territoriale fra la Sardegna e la Corsica, prima attivando la linea alternativa fra Golfo Aranci e Porto Vecchio, e ora prendendo a noleggio una nave per garantire la linea storica fra Santa Teresa Gallura e Bonifacio».
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