In carcere il commosso ricordo di Paola e Italo, volontari dal cuore d’oro
Attraverso l’associazione Amici di Monica hanno contribuito ad abbattere i muri dei pregiudizi
Tempio È sempre nel cuore di chi li ha conosciuti il ricordo dei coniugi Paola Scano e Italo Petitta. Tante sono state le attività e i progetti da loro sostenuti, grazie ai quali il volontariato tempiese ha conosciuto una delle sue più intense stagioni. Molto hanno realizzato attraverso l’associazione “Amici di Monica” da loro fondata, destinando tante energie ai progetti e ai settori più diversi. Tra gli ambiti dei loro numerosi interventi ha sempre avuto un posto speciale il carcere di Nuchis.
Ecco perché il ricordo dell’opera dei due volontari è stato celebrato ieri, 24 marzo, all’interno della casa di reclusione. A proporlo è stato il Comune, di concerto con la direzione dell’istituto penitenziario e con la collaborazione delle scuole superiori della città. L’incontro, svoltosi di mattina, in pieno orario scolastico, prevedeva gli interventi della direttrice della casa di reclusione, Veronica Proietti, del comandante di reparto, Mariaelena Mariotti, del capo dell’area giuridico-pedagogica, Arianna Taccori, e del funzionario referente del progetto di giustizia riparativa, Simona Secchi. L’amministrazione comunale e l’Università di Sassari, che del progetto di giustizia riparatrice è il principale soggetto proponente, sono state rispettivamente rappresentate da Anna Paola Aisoni, assessora ai Servizi sociali, e Luisella Scarpa, componente del team guidato da Patrizia Patrizi, presente a distanza con un video registrato.
Per il resto tutto si è svolto in presenza, nel pieno rispetto del programma della giornata. «Una giornata – ha dichiarato Anna Paola Aisoni – che rimarrà nella memoria di tutti, destinata a raggiungere diversi obiettivi». E di giornata memorabile parla anche una delle insegnanti presenti all’incontro, Luisella Pisciottu, presente, insieme alla collega Maria Rosa Carboni, con una delegazione di studenti dei licei “Dettori” e “De André”, i cui corsi (nello specifico, quello dell’artistico) sono seguiti da diversi ospiti della struttura. «È stato un incontro molto toccante in cui tutti i presenti hanno potuto testimoniare come l’attività di Paola e Italo all’interno della casa di reclusione e i percorsi di giustizia riparativa abbiano contribuito ad abbattere i muri dei pregiudizi, a diluire con il tempo le paure e, di conseguenza, la diffidenza nei confronti di questa realtà complessa».
A rendere indimenticabile la giornata hanno contribuito, in modo particolare, i detenuti che, attraverso la lettura di poesie e l’esecuzione di brani musicali, hanno ricordato quanto esemplare e capace di infondere fiducia sia stata l’opera dei due volontari tempiesi. Sul filo di un ricordo ancora molto forte, l’emozione ha coinvolto tutti. Soprattutto Marco, figlio dei coniugi Petitta, presente all’evento e sempre orgoglioso per quanto di bello sente giustamente raccontare sul conto dei genitori. Anche lui ha potuto apprezzare il progetto del photovoice presentato dai liceali tempiesi, i quali hanno spiegato che cosa intendono per giustizia riparativa mettendo in mostra una serie di foto particolarmente significative scattate a scuola, perché la ricomposizione di relazioni sofferte e travagliate si svolge nell’ordinarietà del quotidiano.