La Nuova Sardegna

Oristano

Inchiesta

Cambiava l’Iban dei pagamenti, così Claudio Zago ha preso i 650mila euro di Nughedu Santa Vittoria e Bidonì

di Enrico Carta e Maria Antonietta Cossu

	Il giuramento del sindaco Claudio Zago nel giugno del 2002 quando diventò sindaco di Neoneli
Il giuramento del sindaco Claudio Zago nel giugno del 2002 quando diventò sindaco di Neoneli

L’operazione della squadra mobile della questura di Oristano

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Nughedu Santa Vittoria Euro dopo euro sino ad arrivare a 650mila. Giorno dopo giorno sino a ieri. È così che l’ex dipendente comunale in pensione delle amministrazioni di Nughedu Santa Vittoria e Bidonì, dove continuava a svolgere il lavoro da esterno, ha fatto sparire la somma da capogiro dalle casse dei due enti. Poi il giochetto, che prevedeva di dirottare i soldi pubblici verso i suoi conti correnti e il successivo investimento sul mercato finanziario delle criptovalute che pare durasse da due anni, è stato smascherato all’alba di ieri. Anziché attendere la sveglia, Claudio Zago, 65 anni ed ex sindaco di Ardauli dal 2002 per una consiliatura, è stato buttato giù dal suo letto nel paese del quale era stato primo cittadino da qualcuno che bussava alla sua porta. Erano gli uomini della Squadra mobile della questura di Oristano, coordinati dal dirigente Samuele Cabizzosu, che portavano con loro il provvedimento di custodia cautelare deciso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica.

DUE ACCUSE Doppio è il reato contestato al contabile: c’è quello di peculato e c’è quello di riciclaggio. Nei fogli del provvedimento che lo spedisce in carcere a Massama c’è poi la ricostruzione, in sintesi, di quel che avrebbe fatto, il tutto in attesa di avere anche la sua versione che potrebbe persino smontare tutto il castello di accuse sin qui messo in piedi dagli inquirenti. A tal proposito, secondo la procura che ha agito in poche settimane per fermare la macchina mangiasoldi, Claudio Zago avrebbe approfittato del suo ruolo da responsabile del servizio di ragioneria dei comuni di Nughedu Santa Vittoria e Bidonì per far sparire i 650mila euro. Il meccanismo usato sarebbe stato quanto mai semplice eppure non notato immediatamente, tanto che ci sono voluti alcuni mesi perché al Comune di Nughedu Santa Vittoria qualcuno si accorgesse degli ammanchi, mentre l’amministrazione di Bidonì ha continuato a lavorare come se tutti i conti fossero in ordine.

IL TRUCCO In realtà il buco da centinaia di migliaia di euro è notevole. Sempre stando alle accuse, Claudio Zago, che è assistito dall’avvocato Raffaele Miscali, avrebbe approfittato del suo ruolo e della possibilità di disporre della cassa dei due Comuni, per far eseguire dei mandati di pagamento direttamente su conti a lui riconducibili cambiando semplicemente l’Iban del destinatario indicato nella determina. Ovviamente inserendo il suo. Non si sarebbe però fermato qui. Una volta che le cifre transitavano nel suo conto le avrebbe poi investite sul mercato finanziario in criptovalute, probabilmente con il convincimento di poter guadagnare altre somme e, forse, ripianare le perdite che intanto aveva creato alle amministrazioni comunali senza che nessuno si accorgesse che quei soldi avevano fatto avanti e indietro. Non è però chiaro se questo guadagno ci sia stato o se, al contrario, Claudio Zago abbia perso le somme e, una volta entrato in quel vortice, abbia cercato di recuperare creando un passivo sempre maggiore ai Comuni. Fatto sta che, qualche mese fa, negli uffici di Nughedu Santa Vittoria, qualcuno si accorge del “rosso” e inizia a controllare. I sospetti si concentrano proprio su Claudio Zago e viene denunciato il caso alla polizia di Stato che non perde tempo. Nelle scorse settimane, con una certa frequenza, gli investigatori erano stati notati più volte in Comune. Cercavano documenti, sono andati a spulciare determine e mandati di pagamento e alla fine hanno trasmesso tutto alla procura che non ha avuto dubbi. Così, una volta che il giudice ha predisposto il provvedimento di custodia cautelare, è scattata l’operazione.

LA VOCE DEL TERRITORIO La voce è rimbalzata in un amen ad Ardauli, dove le pattuglie sono state notate di buon mattino. Poi è arrivata nei due comuni interessati e, ora dopo ora, in tutto il territorio del Guilcier e del Barigadu, dove le comunità hanno frequentazioni molto strette. In tanti sono rimasti increduli, anche perché, così lo descrivono ad Ardauli paese natale di neppure 800 abitanti, Claudio Zago svolgeva una vita lontana dai riflettori e senza piegarsi alle lusinghe del lusso. E anche per Nughedu Santa Vittoria, 426 abitanti, e Bidonì, 120 abitanti, quanto accaduto è stato paragonato al classico fulmine a ciel sereno. In totale i due paesi contano 546 residenti. Se si dividono i 650mila euro per questo numero si arriva a 1.190 euro e spiccioli. È la somma che il contabile avrebbe tolto dalle tasche di ogni cittadino per ingrossare, forse, i suoi conti. O forse per finire inghiottito in una voragine di affari di borsa da cui poi non è più riuscito a risalire.

LE REAZIONI La sindaca di Nughedu Santa Vittoria, Vanessa Corda ha presentato denuncia ad aprile. «Gli ammanchi risalgono a prima della mia elezione, maggio 2023». Claudio Zago è andato in pensione nel settembre 2023 e per i tre mesi successivi la sindaca ha dovuto assumere la responsabilità del servizio finanziario. La scoperta degli ammanchi è stata fatta nel momento in cui la nuova responsabile del servizio finanziario ha effettuato gli accertamenti sui residui riscontrando delle discrepanze tra contabilità e tesoreria. A Nughedu sarebbe stato accertato un ammanco di 110mila euro – ciò significa che per Bidonì la cifra è nettamente superiore ed è di circa 550mila euro –. «Tutto ciò è emerso grazie alla professionalità e alla scrupolosità della responsabile del servizio finanziario, che ringrazio. La situazione che ci siamo trovati ad affrontare era delicata».

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