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Oristano, il climatizzatore accende la querelle fra l’Ordine dei medici e la Asl 5

di Michela Cuccu
Oristano, il climatizzatore accende la querelle fra l’Ordine dei medici e la Asl 5

Lo scontro parte dalla protesta della sindaca-dottoressa di Bonarcado Annalisa Mele che ha deciso di visitare i pazienti dalle 19 alle 22 perché nell’ambulatorio non c’è l’aria condizionata. Pronta la replica del dg Asl Serusi: «Investimenti per 3 milioni su manutenzione e impianti di climatizzazione»

07 agosto 2024
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Oristano È scontro aperto tra direttore generale della Asl e Ordine dei medici sul caso sollevato dalla dottoressa di Bonarcado, Annalisa Mele, che ha deciso di aprire l’ambulatorio di medicina generale solo dopo le 19 perché, senza condizionatore, fa talmente caldo che diventa impossibile ricevere e visitare i pazienti. Il direttore generale della Asl, Angelo Maria Serusi, non ha gradito le critiche in particolar modo quelle del presidente dell’Ordine provinciale dei medici, Antonio Sulis, che aveva confermato la denuncia della collega. «Nell’ultimo anno e mezzo la Asl 5 di Oristano ha investito tre milioni e 400mila euro per interventi di manutenzione nelle strutture sanitarie di sua proprietà. In questa somma rientra anche la cifra di un milione e 400mila euro per la realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione o la sistemazione di quelli già esistenti», è la replica che il dg Serusi ha affidato ad una nota stampa. «Con questi numeri e con i fatti replichiamo ai rilievi mossi dal presidente dell’ordine dei medici della provincia di Oristano», scrive Serusi che si lancia in un vero e proprio contrattacco.

«Stupisce, ancora una volta, l’intervento dell’ordine dei medici della provincia di Oristano, puntuale nel raccogliere qualsiasi lamentela, seppure anche legittima, ma invece praticamente silente ogni qualvolta si sia trattato di condividere le tante azioni importanti messe in campo da questa azienda in tema di assistenza alla persona», è la dura replica rivolta al presidente Sulis da parte di Serusi. « Non si ricordano interventi da parte del presidente – continua il dg – tesi a plaudire l’inserimento di specialistiche che, prima dell’avvento di questa direzione, risultavano totalmente assenti nel panorama della sanità pubblica dell’Oristanese, quali, a titolo di esempio, Neurologia, Otorinolaringoiatria e Oculistica, fino ad allora operative solo nell’area delle strutture private». Per la direzione generale, spiega Serusi, «questo significa avere cura dei pazienti, sicuri che il lettore “attento” saprà discernere fra chi se ne occupa davvero e chi invece lo afferma solamente». Ed ancora: «È singolare come l’ordine dei medici abbia segnalato solo adesso le emergenze degli ambulatori, diventati da appena un anno e mezzo di proprietà della Asl 5, mentre nel 2022 e ancora prima, quando le strutture, allora di proprietà di altre azienda sanitarie, versavano in condizioni disastrose, prima dei nostri diversi interventi, non abbia sollevato alcun rilievo».

Il presidente dell’Ordine ha deciso di rimandare ai prossimi giorni le sue repliche, annunciando una conferenza stampa per sabato mattina. Serusi intanto, attacca il medico di Bonarcado: «È disarmante apprendere il pensiero della dottoressa Mele, che lega la fuga dei medici di base dai territori interni alla mancata presenza di impianti di condizionamento, peraltro assolutamente necessari. Una visione fin troppo semplicistica, anche in relazione al suo recente ruolo di consigliera regionale, impegnata nel verificare le reali cause della carenza della medicina di base nelle aree interne. Criticità alla quale la nostra Asl ha risposto col progetto pilota degli ASCoT, al momento unico rimedio esistente su scala regionale. Tutti i lavori realizzati sono stati concordati con la stessa professionista, che nel 2021 ha chiesto la disponibilità dei locali per svolgere il suo servizio da medico di base. Siamo ancora in attesa che la dottoressa ci indichi di aver reperito un suo ambulatorio».

Tutto è cominciato con la protesta della dottoressa Annalisa Mele, sindaca di Bonarcado: «Finché ci sarà questo caldo e non installeranno un condizionatore continuerò a fare ambulatorio dalle 19 alle 22. Non ho alternative, aggiunge: l’età dei miei pazienti va dai sei ai 98 anni. Non posso certo costringerli ad entrare in questa fornace». In tarda mattinata la dottoressa conosceva già le accuse mosse dal direttore generale Angelo Maria Serusi che qualche ora prima aveva fatto pubblicare il comunicato integrale sul sito dell’Azienda. «Il direttore generale sostiene di aver fatto riparare il tetto dell’ambulatorio ma non è vero: si sono limitati semplicemente a sostituire le grondaie. Il tetto nuovo non c’è e la prova è che in questo ambulatorio sono costretta a visitare i pazienti con temperature che vanno dai 40 gradi dell’estate a zero in inverno», è la replica della dottoressa: «È vero che i locali sono stati tinteggiati, ma lo avrei fatto io stessa perché in quelle condizioni non avrei mai potuto lavorare», dice. «È anche vero che hanno rifatto l’impianto elettrico e predisposte le canaline per l’impianto di condizionamento. Il problema è che il condizionatore non c’è. La Asl sostiene di programmare gli interventi tenendo conto delle emergenze? E allora mi spieghino perché nell’ambulatorio di Seneghe, dove lavoro anche io, hanno messo tre nuovi condizionatori e qui a Bonarcado nemmeno uno». Sono pochi anni che Anna Lisa Mele fa il medico di medicina generale a Bonarcado, paese del quale è anche sindaco: «Lavoravo al 118. Quando poi sono venuta a sapere che nel mio paese 400 persone erano rimaste senza medico ho deciso di venire a lavorare qui. Se non ho un ambulatorio è perché qui non ci sono edifici a disposizione nemmeno in affitto. Ho cercato in tutti i modi di reperirne uno. Non ne ha nemmeno il Comune e in ogni caso, non ci potrei lavorare: in quanto sindaco, scatterebbe il conflitto di interessi».

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