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Rifiuti abbandonati, soste sulle dune e sigarette, assalto estivo alle spiagge dell’Oristanese

di Paolo Camedda

	Rifiuti gettati davanti alla passerella della spiaggia di Is Aruttas
Rifiuti gettati davanti alla passerella della spiaggia di Is Aruttas

Da Oristano a Cabras, San Vero e Cuglieri continuano i comportamenti incivili: camper in zone vietate, 13mila mozziconi recuperati nel Sinis, cumuli di immondezza a ridosso del litorale

18 agosto 2024
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Oristano Dai camper in sosta selvaggia ai divieti di fumo ignorati. Dalle regole dello stare in spiaggia non rispettate all’abbandono dei rifiuti. La fotografia dell’estate 2024 nelle coste più frequentate dell’Oristanese è in chiaroscuro. Se da un lato si può gioire per l’alta attrazione delle località balneari, bisogna d’altro canto fare i conti con i problemi di un’invasione difficile da controllare che mette a dura prova il delicato ecosistema. Da Torregrande alle spiagge del Sinis di Cabras e San Vero Milis per arrivare alle località della costa di Cuglieri le segnalazioni di inciviltà si moltiplicano. Il dato più impressionante arriva dal litorale di Cabras e lo dà un numero: oltre 13mila. È la cifra impressionante di mozziconi di sigarette raccolti dalle Sinis Sentinels in un mese e mezzo scarso di attività estiva nelle spiagge del litorale di Cabras, molti dei quali ritrovati sui muretti a secco che precedono le passerelle. Il dato è riportato dal Comune nei suoi canali istituzionali. A dispetto delle ferree norme vigenti e del rischio di beccarsi una multa, i bagnanti sembrano non badare alle regole. Su tutte paiono ignorare alla grande quella del divieto assoluto di fumo in spiaggia. Ai bagnanti, infatti, è consentito fumare soltanto nell’apposita passerella all’interno dell’area adibita ai fumatori. A questo si aggiunge l’abbandono indiscriminato delle cicche, comportamento che, come ricorda sempre il Comune «non solo danneggia l’ambiente, ma è un reato per il quale si incorre in una sanzione».

La raccolta delle cicche di sigarette dalle spiagge del Sinis rientra fra i compiti affidati alle Sinis Sentinels durante i campi organizzati in partnership con Legambiente, che ha inserito la meta Sinis tra le offerte dei campi a tema naturalistico comprese tra i cinque continenti. Per agevolare il rispetto delle norme, i bagnanti che fumano possono ritirare gratuitamente nei chioschi di Is Aruttas, Maimoni e Mari Ermi e al punto informativo di San Giovanni il posacenere dell’Area Marina Protetta. Le Sinis Sentinels, inoltre, si occupano della distribuzione gratuita degli stessi raccoglitori direttamente in spiaggia. Quelli del fumo in spiaggia e dell’abbandono dei mozziconi di sigaretta non sono gli unici problemi cui l’amministrazione locale e l’Area marina protetta devono far fronte: numerose sono infatti anche le segnalazioni di cani in spiaggia al di fuori delle aree predisposte, di camperisti che sostano in zone non consentite e di rifiuti abbandonati da incivili lungo il litorale e nelle campagne lungo le strade di accesso a Cabras.

Quest’ultimo è un problema comune a tutto il Sinis, anche quello di San Vero Milis, perché tantissimi non portano via i rifiuti dopo la giornata passata al mare e il primo luogo giusto per abbandonarli è nelle immediate vicinanze delle spiagge. Al primo sacchetto ne seguono altri a ripetizione e così si formano i cumuli. Lo stesso vale per le zone in cui sono presenti i cestini posizionati per piccoli rifiuti e non certo per le buste di immondezza o, peggio ancora, per sedie, ombrelloni e persino arredi delle case. La situazione non va meglio con la sosta selvaggia dei camperisti che non usano gli spazi loro dedicati, ma scelgono zone incustodite, sebbene lì non sia consentito sostare e trascorrere la notte. Succede a Torregrande, in più aree, succede a Capo Mannu, paradiso di San Vero Milis che viene costantemente violato e succede in varie altre località.

Poi c’è la spiaggetta di S’Archittu, proprio quella dell’arco naturale generato dalla forza della natura in decine di migliaia di anni. È vietato l’accesso per non danneggiare ulteriormente la scogliera, ma costantemente c’è chi si spinge sin lì incurante di ogni divieto e di ogni norma di salvaguardia della natura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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