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Dalla Finlandia a Santa Giusta per scoprire i segreti dei fassonis

di Caterina Cossu
Dalla Finlandia a Santa Giusta per scoprire i segreti dei fassonis

L’artigiana Johanna Riepula e il suo viaggio sino alla laguna del paese dell’Oristanese. Era incuriosita dalle imbarcazioni locali molto simili a quelle che vengono forgiate nella sua regione

03 settembre 2024
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Santa Giusta Dalla Finlandia dei tantissimi laghi sino alla laguna di Santa Giusta per conoscere l’antica arte dei fassonis. Si è realizzato giovedì scorso il sogno di Johanna Riepula, artigiana di origine finlandese che nelle antiche imbarcazioni ha riconosciuto un’altra familiare imbarcazione, molto simile per forma e fattura nonché per utilizzo, e di cui lei stessa tramanda l’antica tradizione, essendone abile costruttrice. Rimasta conquistata dall’arte e dalla maestria delle imbarcazioni santagiustesi, ha contattato il Comune chiedendo la possibilità di apprendere tutto sulle imbarcazioni nostrane, così simili a quelle usate nella sua terra e nel lago locale Mankilanjärvi, bacino fluviale che si trova nella regione dell’Ostrobotnia settentrionale. «Mi piacerebbe conoscere le vostre barche is fassonis, anche noi in Finlandia abbiamo alcune barche a scorrimento veloce, più stile Titicaca, ma le vostre barche sono così interessanti – ha espresso come desiderio rivolta al Comune di Santa Giusta –. Se avete qualcuno disposto a darci un piccolo corso sulla costruzione di una barca sarda, ve ne saremmo molto grati».

Così l’amministrazione di Santa Giusta ha avuto l’onore di ospitare la visita di Johanna Riepula e l’occasione potrebbe diventare quella di un vero e proprio gemellaggio. Per ora, un incontro tra culture e storie d’Europa: Johanna Riepula si è infatti confrontata con i fratelli Marco e Antonello Pili, costruttori ed esperti regatanti de is fassonis, che hanno illustrato con piacere la storia, i metodi e le fasi di costruzione delle barche famose nella tradizione sarda, oggi testimonianza viva e sempre attuale di una remota civiltà. L’occasione è stata anche quella di far ripercorrere alla visitatrice la storia antica del paese di Santa Giusta. «Di certo su fassoni è lo strumento di pesca più azzeccato per descrivere il nostro paese di pescatori, stabilitisi molto tempo fa qui in laguna – hanno spiegato i fratelli Pili –. Si tratta di un’imbarcazione caratteristica, di medie dimensioni, realizzata dagli stessi pescatori da tempi immemorabili». Su fassoni è lungo tra i tre e i quattro metri, con al centro una larghezza massima di un metro. La poppa è mozza e la prua è a punta rialzata e viene governata tramite una lunga asta, su cantoni, che poggiando sul basso fondale, imprime la spinta necessaria a scivolare sull’acqua.

«Viene realizzata tramite l’intreccio di sette o nove mazzi di fascioni di giunco lacustre, su fenu, da cui ne deriva il nome. Poi is fassonis vengono raccolti e fatti essiccare al sole per un certo tempo, dopodiché si puliscono dal fiore e sono pronti per essere assemblati e intrecciati per la costruzione della struttura dell’imbarcazione. In passato, venivano raccolti quanti più fascioni possibili per garantire l’approvvigionamento per la pesca di tutto l’anno, perché se l’imbarcazione veniva utilizzata tutti i giorni, aveva una durata di circa un mese e mezzo», hanno raccontato ancora i maestri artigiani. Al giorno d’oggi, su fassoni è utilizzato soltanto a scopo folcloristico e tradizionale durante la Regata de is fassonis, gara che si svolge annualmente a Santa Giusta e che si è rinnovata quest’anno nell’ultimo fine settimana di agosto con la partecipazione di un gran numero di turiste e turisti, che con entusiasmo hanno tifato per i regatanti impegnati nella loro impresa, accolti come sempre anche dal calore di concittadine e concittadini.

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