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Addio a Giovanni Cossu, il pioniere della pizza al taglio a Bosa

di Luca Urgu
Addio a Giovanni Cossu, il pioniere della pizza al taglio a Bosa

Stroncato da un infarto a 67 anni, è stato un punto di riferimento nella città del Temo

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Bosa La gioia per la gente di Planargia era addentare la pizza di Giovanni. Buona, veloce e per tutte le tasche. Primi anni Ottanta, esattamente 1982, l’anno dei mondiali in Spagna vinti dalla nazionale, Giovanni Cossu, di Bonorva anche se arrivava dalla vicina Alghero, aveva aperto qua, in via Ginnasio, traversa di piazza Mercato, assieme alla moglie Giovanna di Montresta, la pizzeria al taglio che portava il suo nome. Lo storico e innovatore pizzaiolo, che ha reso democratica e feriale la pizzetta quando era un lusso sedersi il sabato in pizzeria, se ne è andato improvvisamente. Un infarto se l’è preso durante la notte tra ieri e oggi, venerdì 11 ottobre 2024, all’età di 67 anni, ma per chi lo ha conosciuto rimane impressa la sua immagine al lavoro.

Quel camminare silenzioso tra magazzino e laboratorio. Ritmi sempre uguali sull’altare del lavoro e dell’abitudine che rafforza e rassicura. Mano precisa e a tagliare pizzette, a separarle nella grande teglia appena uscita dal forno e a farcirle: melanzane alla parmigiana, frutti di mare, salsiccia e olive. E naturalmente la regina: Margherita. Una pizza buonissima rimasta sempre uguale negli anni che ha garantito il successo in continuità dell’attività dove nell’impresa di famiglia, lavora fianco a fianco dei genitori, il figlio Antonio. Sornione, riservato, di poche parole ma con un gran senso dell’humor Giovanni era sempre gentile e garbato con tutti. Con quelli che serviva e andavano via con il sorriso stampato nel viso con il loro carico di pizzette da portare via, ma anche e soprattutto con i tanti che non riusciva ad accontentare perché il prodotto era terminato e la fila sempre di qualche metro lungo la strada, andava affrontata e accontentata. Negli anni le abitudini alimentari e i gusti sono cambiati anche a Bosa.

L’offerta si è ampliata con cibi internazionali e locali che seguono la moda del momento, ma la pizzetta di Giovanni è sempre rimasta un cult, un punto fermo. In poche parole insuperabile. La mattina facevano breccia gli studenti, la sera famiglie e ragazzi. Ovviamente è stata scoperta anche dai turisti grazie alle recensioni social e alle prime segnalazioni e ai premi arrivati a certificare qualità di Trip advisor ed altri influencer che imperversano nella rete. Lui, Giovanni, era sempre uguale a sè stesso, barba coltivata a cingergli il viso, e sorriso da mostrare all’occorrenza. Quando lo decideva lui. Era un po' dunque come le sue pizzette, una sorta di resistenza contro l’uniformarsi dei sapori, ma un inno alla semplicità. Una vetrina, un laboratorio e pochi metri per un pezzo di felicità da mordere, si spera ancora per molto. Anche alla sua bella memoria.

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