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Diecimila olivastri colpiti da un fungo killer: «Salvi grazie a trattamenti sperimentali»

di Maria Antonietta Cossu
Diecimila olivastri colpiti da un fungo killer: «Salvi grazie a trattamenti sperimentali»

Le piante cominciarono a seccarsi fra il 2022 e il 2023 in 1200 ettari di terre. Le terapie del dipartimento di Agraria dell’università di Sassari fanno ben sperare

14 novembre 2024
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Paulilatino Fra il 2022 e il 2023, gli olivastri, sparsi in 1200 ettari di terre, fra Paulilatino e dintorni, cominciarono a morire. A distanza di due anni si registrano segnali di ripresa nei boschi di olivastro attaccati dalla Phytophthora, il patogeno che ha colpito più di diecimila esemplari causandone il disseccamento.

Gli esperti del Dipartimento di Agraria dell’università di Sassari, impegnati sul campo con le terapie sperimentali e i monitoraggi, hanno rilevato un sensibile rallentamento della malattia negli alberi sottoposti ai trattamenti. Il risultato dei test eseguiti nelle dieci aree pilota disposte lungo il fronte di avanzamento della malattia, e terminati ad aprile, fa ben sperare in uno sviluppo positivo della successiva azione di lotta. Negli ultimi sei mesi i ricercatori dell’ateneo turritano hanno osservato il tipo di risposta degli olivastri in sofferenza alle varie combinazioni di diversi trattamenti, e ha individuato in due prodotti a base di fosfonato di potassio l’antidoto più efficace contro l’azione del patogeno. Nei primi mesi del 2025 gli stessi fitofarmaci saranno impiegati su una più ampia scala, nelle zone contigue ai focolai.

«Nelle aree trattate la malattia sembra essersi arrestata» afferma Bruno Scanu, ricercatore dell’Università di Sassari e coordinatore del gruppo di lavoro «ciò non significa che il problema sia risolto. Infatti, fuori da queste aree la malattia si è diffusa ulteriormente sia nel territorio di Paulilatino sia in quello di alcuni Comuni limitrofi». A fare la differenza è una maggiore conoscenza e consapevolezza della problematica: «Ora possiamo fare affidamento sull’efficacia di alcuni prodotti. A pochi mesi dalla conclusione degli interventi, le piante mostrano importanti segni di recupero, con la comparsa di nuovi germogli e il miglioramento delle condizioni generali della chioma. Tuttavia, è fondamentale continuare l’attività di monitoraggio per confermare l’efficacia a lungo termine dei prodotti testati», spiega Scanu.

Ricerca e attività sul campo proseguiranno per altri due anni. La Regione, infatti, ha prorogato alla fine del 2026 la convenzione con il Dipartimento di Agraria e ha stanziato risorse per 120mila euro con l’obiettivo di prevenire la diffusione della malattia in altre aree della Sardegna. I risultati ottenuti finora sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista di settore Plant Pathology. Lo studio sarà presentato il 21 novembre a Paulilatino, in concomitanza con La Giornata nazionale dell’albero. L’iniziativa vede il coinvolgimento di studiosi, autorità preposte alla tutela dell’ambiente, amministratori e studenti locali. Nella sessione pomeridiana prevista nell’aula consiliare con inizio alle 16.30 si confronteranno esperti in una tavola rotonda aperta al pubblico.

Il sindaco Domenico Gallus e l’assessore comunale all’Ambiente Mario Putzolu apriranno i lavori. Seguiranno i contributi di Ignazio Camarda e di Emanuele Farris, coordinatore nazionale del Gruppo di lavoro alberi monumentali e presidente della Società Botanica italiana sezione sarda, dell’urbanista Angelo Saba, di Simonetta Bagella, presidente della Società italiana Scienza della vegetazione, di Simona Pallanza, del Corpo forestale, e del professor Bruno Scanu, che farà il punto sullo stato fitosanitario degli olivastri.

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