Quasi 700mila euro presi dalle casse di tre Comuni, funzionario infedele pronto a patteggiare
Cresce l’ammanco dai bilanci contestato dalla procura a Claudio Zago: il pubblico ministero ha chiesto il rito immediato. C’è già l’accordo per la pena finale
Nughedu Santa Vittoria Se la caverà con un patteggiamento di cinque anni per aver sottratto dalle casse di tre amministrazioni comunali circa 693mila euro di soldi pubblici dopo essere rimasto intrappolato nel vortice senza fine degli investimenti in criptovalute. Claudio Zago, 65enne funzionario contabile in una serie di paesi dell’Alto Oristanese ed ex sindaco di Ardauli, avrebbe rischiato una pena ben superiore se avesse optato per il rito ordinario e fosse stato condannato, ma ha scelto la via breve dell’accordo con la procura per chiudere la vicenda processuale che lo vede coinvolto dal maggio scorso quando la polizia di Stato lo arrestò per peculato in seguito alla richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura e accolta dal giudice per le indagini preliminari. Secondo le accuse, avrebbe utilizzato fondi di bilancio dei Comuni di Bidonì, dalle cui casse avrebbe preso poco più di 526mila euro, di Nughedu Santa Vittoria, da cui avrebbe prelevato oltre 140mila euro, e di Neoneli, cui avrebbe sottratto circa 26mila euro. Quest’ultimo ente inizialmente non era stato inserito tra quelli danneggiati, ma, man mano che andava avanti l’indagine coordinata dal prossimo procuratore di Sassari ancora per poche settimane in servizio a Oristano, Armando Mammone, si è scoperto questo ulteriore ammanco.
Di fronte all’evidenza, Claudio Zago, assistito dall’avvocato Raffaele Miscali, aveva da subito collaborato e ammesso ogni responsabilità spiegando di essere finito nella trappola degli investimenti in criptovalute dai quali aveva avuto delle ingenti perdite che aveva pensato di ripianare coi soldi dei Comuni che aveva la possibilità di maneggiare direttamente. Solo che le perdite erano aumentate volta dopo volta e alla fine il gioco era stato smascherato da altri dipendenti del Comune di Nughedu Santa Vittoria, mentre a Neoneli e Bidonì ci si era accorti degli ammanchi solo dopo l’intervento della Squadra mobile della polizia, sebbene Claudio Zago avesse creato il buco maggiore proprio nel Comune di Bidonì.
Concluse le indagini, il pubblico ministero ha quindi chiesto il rito immediato. Nel frattempo accusa e difesa hanno avviato le interlocuzioni per dare vita al patteggiamento, raggiungendo l’accordo sulla pena di cinque anni che deve comunque essere ratificata dal giudice per le indagini preliminari prima di diventare esecutiva. Al momento Claudio Zago si trova in custodia cautelare ai domiciliari: era uscito dal carcere nei giorni successivi all’interrogatorio durante il quale aveva risposto a tutte le domande e spiegato l’intera situazione fornendo anche riferimenti utili alle indagini.