La Nuova Sardegna

Oristano

La ricostruzione

Allarme bomba all’università, i dettagli del singolare episodio

di Alessandro Mele
Allarme bomba all’università, i dettagli del singolare episodio

Il tipo di ordigno, l’arma ritrovata nella sede del Consorzio Uno, le ipotesi sull’accaduto

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Oristano Una donazione da parte di un cittadino fatta nel modo sbagliato o un tentativo pittoresco di attentato. Questo sembrava essere, all’inizio di una storia avvolta da mistero, il contenuto di uno scatolone sospetto scoperto negli archivi della sede universitaria del Consorzio Uno in via Carmine. Invece, a ritrovare il pacco esplosivo con dentro libri e antichi documenti, ma anche una pistola di vecchia fattura e due bombe a mano, probabilmente, come riferito anche dagli inquirenti, dei residuati bellici della seconda guerra mondiale, sono stati alcuni dipendenti del consorzio intenti a mettere ordine a dei vecchi faldoni ieri, venerdì 10 gennaio.

La storia della donazione anonima, circolata per ore, è stata poi smentita dallo stesso Consorzio Uno: «Chissà da quanto tempo questi oggetti si trovavano nell’archivio – commenta Francesco Asquer, direttore del Consorzio Uno –, dopo il ritrovamento ci siamo allarmati subito e abbiamo avvertito immediatamente le forze dell’ordine. Non sapevamo della presenza di questi residuati bellici e io stesso non ne avevo mai sentito parlare da nessuno. Per fortuna qualcuno si è accorto della loro presenza e adesso che lo stabile ma soprattutto le persone sono state messe in sicurezza, spetterà agli organi competenti chiarire se si tratta di oggetti che potevano essere considerati ancora molto pericolosi».

Una questione risolta solamente in tarda serata, dopo l’esame dei militari del Genio arrivati da Macomer. Certo è che quello avvenuto in via Carmine, nella sede universitaria del Consorzio Uno, resta un ritrovamento avvolto dal mistero. Ma quelle che sembravano essere solo delle cianfrusaglie abbandonate lì da qualcuno, hanno gettato subito nella paura studenti, personale e docenti del Consorzio Uno, tanto da dare immediatamente l’allarme bomba alle forze dell’ordine. In via Carmine sono arrivate subito le volanti della squadra mobile della polizia coordinate da Samuele Cabizzosu e quelle della polizia locale. Gli agenti hanno provveduto immediatamente ad evacuare lo stabile dell’università e a interdire il traffico nell’isolato e non solo.

La strada è stata sgomberata in pochi minuti in attesa dell’arrivo degli specialisti del Genio. Un arrivo atteso per ore, concretizzatosi solo in serata visto che gli esperti sono dovuti arrivare da fuori città perché le varie forze dell’ordine dell’Oristanese non sono dotate di un nucleo Artificieri. I residuati bellici, di fatto, rischiavano di trascorso la notte nella sede dell’università in attesa di essere esaminati. Una questione che ha costretto anche il sindaco Massimiliano Sanna a pubblicare, per sicurezza, un’ordinanza sul sito internet del Comune. Nelle vie Carmine e Crispi, recitava il testo firmato dal primo cittadino, divieto di transito e sosta con interdizione della circolazione, nel tratto dall’intersezione di via Ciutadella de Menorca fino a quella di Vicolo Ammirato e via Martignano, a tutte le categorie dei veicoli, persone e animali. Ancora, la facoltà, per la polizia stradale, in presenza di esigenze connesse alla sicurezza della circolazione, di disporre ulteriori provvedimenti. Alla fine tutto è andato per il meglio, studenti e insegnanti hanno tirato un sospiro di sollievo.

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