«Era come un figlio», il commosso ricordo dell’allenatore del 18enne stroncato dalla meningite
Gabriele Pinna era una promessa del judo, ecco il suo ritratto di sportivo e di ragazzo
Ghilarza La notizia della morte del diciottenne Gabriele Pinna, probabilmente ucciso da una meningite fulminante, è arrivata in paese sin dalle prime ore del mattino e poi nei vicini Abbasanta e Norbello. La tristezza ha travolto le comunità e le amministrazioni hanno immediatamente annullato le manifestazioni di carnevale in programma oggi stesso, sabato 8 marzo. Doveva essere una giornata di allegria con la sfilata di maschere e carri, si è trasformata in una nuova giornata di lutto che colpisce la comunità già fortemente scossa da quanto accaduto qualche mese fa quando era morto in un incidente in moto il sedicenne Riccardo Licheri, figlio del sindaco Stefano. È stato proprio quest’ultimo, ieri mattina, a dover prendere, senza tentennare, la decisione istantanea di annullare ogni evento.
Non poteva essere un giorno di festa e lo si capisce dalle parole di Rosario Medde, presidente dell’Asd Judo Sport Abbasanta e uno dei due allenatori del giovane judoka assieme a Paolo Scanu: «Era un ragazzo solare, con tanta voglia di far bene nel Judo e anche nella vita. Era molto studioso, oltre che nello sport, andava benissimo anche a scuola e aveva un bel rapporto con tutti gli amici. Un ragazzo solare». Gabriele Pinna praticava l’antica arte marziale fin da bambino. «Ha iniziato con noi quando aveva cinque anni – racconta Rosario Medde –, per tutti noi e in particolare per me, era come un figlio».
Sopraffatto dalla commozione, interrompe un attimo il suo ricordo: «Nel judo Gabriele era conosciuto in tutta la Sardegna, ha fatto con noi tutto il percorso, da pre-agonista ad agonista. Il 2 marzo si è qualificato per la finale dei campionati italiani juniores nella categoria 60 chilogrammi e il prossimo 28 marzo saremmo dovuti andare a Bari per le gare. Poteva aspirare a diventare un atleta importante. Purtroppo la vita ce l’ha portato via prima, all’improvviso. Il mondo del judo, tutte le palestre sarde che l’hanno conosciuto, sicuramente manterranno vivo il suo ricordo. Gabriele, nella sua umiltà, era un grande combattente».
Poi l’allenatore conclude: «Quanto è capitato a Gabriele ci insegna che tutti dovremmo avere più rispetto di noi stessi e degli altri. Lui, forte di una formazione sportiva importante, aveva tutti i valori che dovrebbe avere un ragazzo della sua età».
Il dolore per la scomparsa improvvisa del giovane judoka ha suscitato grande commozione anche fra le istituzioni, prima fra tutte quella di Ghilarza con Sebastiano Caddeo, consigliere comunale con delega allo Sport: «Siamo profondamente addolorati per la sua scomparsa, l’amministrazione comunale è vicina alla famiglia in un momento così drammatico. Si rimane senza parole di fronte alla perdita di una giovane vita.
È la seconda tragedia che colpisce il nostro paese in pochi mesi, tutta la comunità è scossa e affranta. Non conoscevo personalmente Gabriele, ma conosco i suoi genitori e so che ragazzo stimato e apprezzato fosse. Amava lo sport e aveva seguito le orme del padre Raffaele». L’amministrazione di Ghilarza «si stringe attorno alla famiglia» e «a causa del grave lutto ha deciso di annullare i festeggiamenti di carnevale». Al cordoglio si sono unite le comunità di Abbasanta, Norbello e Paulilatino.