Forza Italia si spacca: ammoniti i quattro consiglieri comunali “ribelli”
Decisione della segreteria provinciale. A rischio l’unità del partito in consiglio comunale
Oristano Cartellino giallo. Il prossimo colore è il rosso. A sventolarlo è il segretario provinciale di Forza Italia Giovanni Mascia con un gesto che certifica la spaccatura interna al partito. L’ammonizione è indirizzata ai quattro consiglieri “ribelli” ovvero Davide Tatti, Gianfranco Licheri, Paolo Angioi e Valeria Carta che ormai sono sull’aventino e che anche ieri, così come avevano già fatto in consiglio comunale nei giorni scorsi, hanno fatto mancare il numero legale facendo saltare la riunione della commissione Bilancio, di cui Davide Tatti è addirittura presidente. Si dovevano approvare delle variazioni di bilancio, ma tutto è saltato prima ancora di cominciare. Il vero argomento del giorno non è però questo bensì la certificata spaccatura all’interno di Forza Italia, perché di fronte a questo ennesimo strappo, il segretario provinciale azzurro, Giovanni Mascia, ha ammonito i quattro avvertendoli che, se ricapita una situazione del genere, dovranno considerarsi fuori dal partito che conta anche un quinto consigliere comunale, Francesco Pinna. Da un lato la linea ufficiale è quindi quella di sostegno al sindaco e alla giunta, d’altro canto però i quattro reclamano un posto in giunta per qualcuno di loro – il più quotato è il nome di Gianfranco Licheri –. A questo punto o rientrano nei ranghi o per loro non c’è più spazio, ma quest’ultima situazione non significa che per il sindaco e per la maggioranza di centro destra sia una buona notizia perché si ritroverebbe di fatto a certificare la crisi, non avendo più i numeri sufficienti per andare avanti se i quattro dovessero continuare a far mancare il loro sostegno.
La situazione si sta infatti avvitando su sé stessa da mesi ovvero da quando Luigi Mureddu, oggi non più consigliere comunale poiché aveva rassegnato qualche mese fa le dimissioni, aveva chiesto l’avvicendamento in giunta con Luca Faedda, attuale assessore al Bilancio e alla Cultura. Questo cambio non si è mai concretizzato e, nel frattempo, il gruppo consiliare ha iniziato ad avvertire dei forti mal di pancia che stanno diventando una gastrite. Forti del fatto di essere in cinque e quindi di essere i più numerosi in maggioranza, i consiglieri con l’eccezione del solo Francesco Pinna chiedono più spazio. Vogliono un riassestamento degli equilibri in giunta a spese di qualcuno degli alleati che hanno minore peso in consiglio comunale. Il sindaco Massimiliano Sanna però sinora non ne ha voluto sentire e ha tenuto inalterata la composizione dell’esecutivo che guida. Il problema è che da quasi un anno l’azione politica è pressoché bloccata perché Tatti, Licheri, Angioi e Carta hanno dalla loro la forza dei numeri. Ogniqualvolta decidono di non partecipare alle sedute del consiglio comunale o di determinate commissioni riescono a farle saltare. Il sindaco si è sinora aggrappato con le unghie all’aiuto che gli è arrivato più volte dal consigliere indipendente Sergio Locci che l’ha salvato dalle secche della mancanza del numero legale.
Ora però il primo cittadino, la sua giunta e la sua maggioranza sono a un bivio dal quale non è detto che riescano a uscire. Se Forza Italia usasse il pugno di ferro verso i quattro consiglieri, li potrebbe espellere dal partito e risolvere un problema interno. A quel punto però i quattro sarebbero ormai liberi da ogni vincolo e potrebbero giocare al gatto col topo tenendo sotto scacco il sindaco che farebbe una pessima figura se portasse avanti la consiliatura grazie al salvagente esterno, sempre che Sergio Locci sia disposto a fare a oltranza da scialuppa di salvataggio. Massimiliano Sanna potrebbe risolvere tutto con le sedute di consiglio in seconda convocazione e quindi facendo scendere il quorum perché le sedute si possano svolgere, ma questo, oltre a rallentare ancora di più l’azione politica, sancirebbe che resta aggrappato al suo posto solo per vivacchiare pur non avendo il sostegno del consiglio comunale. Ci sarebbe un’altra ipotesi che appare remota ovvero quella di sacrificare un posto degli alleati per garantire un assessorato in più agli azzurri, ma è una mossa che il sindaco sinora non ha voluto fare e che difficilmente verrebbe digerita dal resto della coalizione. L’unica possibilità è che la frattura interna a Forza Italia si ricomponga e che la gastrite dei quattro passi, altrimenti o si galleggia come naufraghi per due anni e tre mesi ignorando completamente le esigenze della città oppure si traggano le conclusioni e si vada a casa.