La Nuova Sardegna

Candelieri 2024

Buona la prima per Giuseppe Mascia: Faradda da applausi e cori da stadio

di Davide Pinna
Buona la prima per Giuseppe Mascia: Faradda da applausi e cori da stadio

Il sindaco di Sassari: «Ora al lavoro per la gente»

14 agosto 2024
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Sassari Gli occhi lucidi, sulla faccia un sorriso stampato che a tratti sembra quasi imbarazzato. Chissà se se la aspettava, Giuseppe Mascia, un’accoglienza così, alla sua prima Faradda. Quando esce da Palazzo di Città il sindaco viene sommerso dagli applausi e il “frusciometro” va sotto lo zero: «Giu-sep-pe! Giu-sep-pe!» scandiscono alcuni gruppi, altri replicano «Ma-sci-a! Ma-sci-a!»; c’è chi scherza e lo chiama «Peppino», chi riprende un noto coro goliardico: «Oh Giuseppe offrici da bere!».

La scorta della polizia locale, quest’anno composta in gran parte da agenti donne, si accorge presto che si può un po’ mollare la presa. Gli applausi non arrivano solo davanti al Palazzo di Città, dove spesso si appostano le claque, plaudenti o fischiatrici che siano, ma accompagnano il sindaco per tutta la discesa del Corso, le persone lo salutano dai balconi e dalla strada e lui non nega una stretta di mano a nessuno. Certo, è frastornato: «L’affetto della città è bellissimo – spiega, approfittando di un momento di silenzio della banda -. Ora dobbiamo lavorare perché la gente di Sassari ha bisogno di tornare a credere in se stessa e guardare avanti». Un suo predecessore disse una volta che è proprio la Faradda, l’occasione in cui il vincitore delle elezioni si accorge di essere diventato sindaco. Certamente Mascia ieri si è accorto della fiducia che la città ha riposto in lui. La lunga serata, in attesa del brindisi a zent’anni con il gremio dei Massai, l’ha passata davanti a Palazzo di Città, dove ha salutato portatori e gremianti per ognuno dei tredici gremi.

Sopra, il ricevimento mondano, tra ventagli e fronti imperlate di sudore, flute per lo spumante e tramezzini extra-imbottiti. Segnale politico da non sottovalutare, numerosi consiglieri comunali di opposizione hanno accolto l’invito formulato da Mascia in consiglio comunale qualche settimana fa, sia del centrodestra, che civici, a cominciare dal principale rivale di Mascia, Nicola Lucchi, in compagnia di Carlo Sardara. Al completo, naturalmente, le fila della maggioranza, mentre non si vedono Mariano Brianda e il rettore, ed ex candidato del centrodestra, Gavino Mariotti. Presente, invece, il quinto candidato sindaco, l’ex consigliere comunale Giuseppe Palopoli. Poi i rappresentanti della Regione, gli assessori: Desiré Manca, Antonio Piu e Franco Cuccureddu, insieme alla consigliera regionale Carla Fundoni.

Nel novero degli ex sindaci, Gianfranco Ganau e Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna. Presenti, anche l’ex ministro e fondatore del dell’Ulivo Arturo Parisi e il leader referendario Mario Segni. Sopra il ricevimento, giù la politica. Mascia circondato dai suoi assessori stringe mani, bacia guance e fa anche ballare il Candeliere dei Viandanti. Ora lo attende la sfida più grande: ripagare la fiducia che la città gli ha mostrato.

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