La Nuova Sardegna

L’intervista

Vertenza entrate, Giuseppe Meloni: «Briciole i soldi che ci vuole dare lo Stato»


	L'assessore Giuseppe Meloni con la presidente Alessandra Todde
L'assessore Giuseppe Meloni con la presidente Alessandra Todde

L’assessore al Bilancio «Senza quei fondi impossibile realizzare i punti più qualificanti del nostro programma»

13 novembre 2024
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Cagliari L’assessore al bilancio e alla Programmazione, Giuseppe Meloni, è molto preoccupato per i conti pubblici e per la sostenibilità del bilancio regionale ma è fiducioso sulla conclusione positiva di questa nuova vertenza. A decidere sui fondi negati sarà il Tribunale civile di Cagliari, che sarà investito sul tema dai legali della Regione.

La presidenza della giunta ha dato mandato agli avvocati Massimo Cambule e Floriana Isola dell’avvocatura regionale di chiedere l’intervento dei giudici. «Aspettiamo fiduciosi l’autorevole intervento del Tribunale. Il governo continua a ridurre i fondi per l’isola, offrendoci in alternativa poco più che briciole. Ricordo che ci sono altri due capitoli sulle erogazioni statali che meritano la nostra massima attenzione: il primo riguarda le compensazioni per l’insularità».

Ascoltato dai componenti della commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, presidente Antonino Calderone, suoi vice i sardi Silvio Lai e Antonella Zedda, l’assessore Meloni ha definito non sufficienti i 100 milioni che lo Stato ha provvisoriamente assegnato all’isola. «È la stessa somma assegnata alla Sicilia, ma credo che le due forme di insularità non siano per nulla paragonabili».

Il terzo punto di preoccupazione per i conti della Regione è legato al minor gettito Irpef, di cui una buona quota rimane in Sardegna, a seguito delle riforme fiscali nazionali. Tra nuovi e vecchi accantonamenti imposti dal governo, patto di stabilità comunitario e minori trasferimenti, il bilancio della Sardegna sarà sempre più “compresso”. «Se la Regione non sarà messa nelle condizioni di disporre dei fondi di cui ha diritto, come di fatto viene riconosciuto dallo stesso Governo, che ci ha proposto uno sconto, per loro, secondo noi inaccettabile, non si potranno certo realizzare i punti programmatici più qualificanti di questa maggioranza. Ma, per essere chiari, queste difficoltà valgono a prescindere dai programmi che si vogliono portare avanti. Non si tratta di schieramenti. Quando i fondi per costruire il bilancio regionale –ha aggiunto l’assessore al Bilancio – si riducono, a soffrire non è una parte politica ma tutta l’isola».

Meloni è convinto che i 1,7 miliardi non erogati in questi ultimi anni siano venuti meno «a seguito di politiche economiche decise unilateralmente dallo Stato. Vorrei aggiungere che le altre regioni, non avendo le competenze statutarie e di trasferimenti come la Sardegna, non hanno le nostre difficoltà. È un elemento di ulteriore riflessione che porgiamo al Governo».

Secondo la giunta ci sarebbero le condizioni per arrivare a sanare, in maniera responsabile, il “debito” che lo Stato ha con l’isola. Adesso la scelta spetta ai giudici del tribunale civile di Cagliari. Non è detto che la Regione chieda una procedura accelerata per la valutazione del ricorso. Ci vorrà tempo prima che arrivi la sentenza di primo grado. Nel frattempo rimarranno in piedi le interlocuzioni col governo sui diversi temi, ma «la Sardegna merita equità, siamo convinti delle nostre ragioni e certi di ottenere giustizia». (g.cen)

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