La Nuova Sardegna

Sanità

Il ministro fissa i paletti: stop ai “gettonisti d’oro”, ma l’emergenza resta

di Andrea Massidda
Il ministro fissa i paletti: stop ai “gettonisti d’oro”, ma l’emergenza resta

Orazio Schillaci taglia i compensi dei medici in affitto. Dalla Regione 6,5 milioni per coprire i buchi nell’organico

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Cagliari Mentre il ministro della Salute Orazio Schillaci prova a contenere con un decreto il ricorso ai cosiddetti medici a gettone – sulla Gazzetta Ufficiale sono state appena pubblicate le nuove linee guida con limitazioni che riguardano i modi e i tempi di utilizzo dei professionisti, oltre che il loro sproporzionato tariffario – in Sardegna la Regione si appresta a far fronte alla carenza di personale sanitario assoldando camici bianchi a ore nei presidi ospedalieri più in sofferenza. Una soluzione provvisoria che non piace quasi a nessuno, ma che al momento risulta necessaria. Le risorse in campo ammontano a 6,5 milioni di euro e serviranno per risolvere temporaneamente l’emergenza nelle Asl della Gallura (2 milioni), Nuoro (1,1), Oristano (1,7), Medio Campidano (342mila euro) e Sulcis (1,2 milioni).

Linee guida

Le linee guida volute dal ministro Orazio Schillaci per i medici on demand fissano in particolare i limiti economici orari, che variano in base al tipo di prestazione offerta: si va dagli 85 euro per il Pronto soccorso e la Rianimazione fino ai 75 euro per altri servizi medici. Per quanto riguarda gli infermieri, invece, la tariffa varia dai 28 euro per il pronto soccorso ai 25 euro per altri servizi. Il ministero però fissa altri paletti: chiunque venga chiamato deve dimostrare qualifiche solide, e, se straniero, un'adeguata conoscenza della lingua italiana.

Un’altra clausola: i gettonisti devono stipulare a proprie spese un’assicurazione per colpa grave, così da evitare ulteriori oneri per l’amministrazione. L’utilizzo dei medici e infermieri a gettone, esploso durante la pandemia, ha sollevato preoccupazioni sul piano economico e organizzativo. Le nuove norme, in attuazione della legge del 26 maggio 2023, mirano a razionalizzare i costi e stabilizzare il personale sanitario, regolamentando l’affidamento dei servizi a professionisti esterni.

La gara nell’isola

In Sardegna, l’Ares (l’Azienda regionale della salute) aveva varato la gara l’estate scorsa e le offerte da parte delle varie agenzie interinali sono arrivate entro il 9 settembre. La procedura del bando è dunque in dirittura d’arrivo e tra breve se ne conoscerà l’esito, anche se sempre dall’Ares fanno già sapere che tutto sarà omologato alle nuove disposizioni governative. Per ogni Asl sono infatti state individuate sia le retribuzioni dei medici sia i carichi di ore attribuite, i turni complessivi finanziati e le ore previste per ciascun turno.

Le Asl interessate

Nel dettaglio, in Gallura sono previste 672 ore mensili per tutti i tre Pronto soccorso (al Giovanni Paolo II, distribuiti su 14 turni, così come al Paolo Dettori e al Paolo Merlo), al San Francesco di Nuoro 672 ore mensili su 7 turni, mentre per il San Camillo di Sorgono le ore saranno 480 ore per 10 turni). Per quanto riguarda la Asl di Oristano sono previste 672 ore al San Martino e al Delogu, tempo che si dimezza al Mastino di Bosa, che ne avrà a disposizione 336 mensili, sempre con 7 turni.

Stesso discorso nell’unico Pronto soccorso della Asl del Medio Campidano, quello dell’ospedale di San Gavino, punto di riferimento per tutto il territorio. Infine, per quanto riguarda i punti di emergenza-urgenza del Sulcis, la determinazione dirigenziale dell’Ares prevede al Sirai di Carbonia 768 ore mensili, per 8 turni, mentre al Cto di Iglesias 480 ore per dieci turni. Non sono previsti medici gettonisti nell’Ares e nella Asl di Cagliari e nella Asl di Sassari.

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