I genitori di Erika Preti: «Incontriamo per strada l’assassino di nostra figlia»
Dimitri Fricano è ai domiciliari perché obeso. Il femminicidio era avvenuto nell’estate del 2017 a San Teodoro dove la coppia si trovava in vacanza
Sassari Alla sofferenza per l’uccisione, nell’estate 2017 a San Teodoro con 57 coltellate, della loro figlia, i genitori di Erika Preti (28enne all’epoca del femminicidio) devono aggiungere la sopportazione necessaria ad incontrare a Biella, ogni giorno, il suo assassino ed ex fidanzato Dimitri Fricano.
La condanna a 30 anni, infatti, è stata alleggerita, la prima volta già nel 2023, dalla disposizione del tribunale di sorveglianza, che ha disposto per l’assassino, per ragioni legate all’obesità, la detenzione a casa con la possibilità di uscire di mattina per le cure e liberamente dalle 15 alle 18 per passeggiare.
A raccogliere le parole di Tiziana Suman e del marito Fabrizio Preti è stato il quotidiano La Stampa. «Non possiamo accettarlo. A quell'ora abbiamo finito di lavorare, andiamo verso casa e rischiamo di trovarcelo davanti al supermercato, per strada, in centro».
E ancora: «Doveva essere un ergastolo senza sconti, ci ha tolto la felicità, ci ha tolto la possibilità di diventare nonni. Dovrebbero ricoverarlo in una struttura per curarlo, finché sarà libero non dimagrirà mai, perché altrimenti dovrebbe rientrare in cella».
Un primo incontro è avvenuto per strada: “Mi ha fermato mia cognata – ha raccontato la madre della ragazza –, altrimenti avrei fatto una pazzia».