Nainggolan arrestato per traffico di cocaina, il legale nega il coinvolgimento del calciatore
Il centrocampista ex di Cagliari, Roma e Inter ha risposto alle domande della polizia
L'ex nazionale belga Radja Nainggolan è stato arrestato con l'accusa di traffico internazionale di droga. L'indagine, secondo quanto ha riferito la procura di Bruxelles, riguarda il traffico di cocaina in arrivo dal Sud America attraverso il porto di Anversa e la sua ridistribuzione in Belgio.
Questa mattina, 27 gennaio, sono state effettuate circa trenta perquisizioni domiciliari a Bruxelles e nella periferia della capitale. Tra queste, anche una delle case del Ninja. «Radja Nainggolan ha risposto a tutte le domande e sta collaborando alle indagini della polizia», ha dichiarato il suo avvocato Omar Souidi, che ha aggiunto che il calciatore «nega ogni coinvolgimento in questo dossier».
Come riporta la stampa belga, finora durante l'operazione sono state arrestate 16 persone, compreso il calciatore, sequestrati 370.430 euro in contanti, oltre a diversi orologi di lusso, gioielli, un centinaio di monete d'oro, diverse armi, due giubbotti antiproiettile, 2,7 chili di cocaina e quattordici veicoli.
Dopo diversi mesi senza club, Nainggolan ha firmato un contratto con una squadra belga di seconda divisione, il Lokeren-Temse, e lo scorso fine settimana aveva festeggiato il suo debutto con un gol direttamente su calcio d'angolo. Questa mattina la squadra ha atteso la sua stella invano agli allenamenti, fino a quando la notizia dell'arresto non è stata resa nota dai media.
«Il club rispetta la presunzione di innocenza e quindi non può commentare ulteriormente - si legge in una nota -. Possiamo solo confermare che il giocatore questa mattina era assente all'allenamento. La società continuerà a concentrarsi sulla partita decisiva di domani in campionato contro il Kas Eupen. Radja Nainggolan non potrà comunque giocare quella partita».
Il 36enne, che ha collezionato 30 presenze con il Belgio ma non gioca con i Red Devils da marzo 2018, ha trascorso gran parte della sua carriera in Italia, come ex centrocampista tra gli altri di Cagliari, Roma e Inter. Conosciuto per il suo temperamento e spesso al centro di chiacchiere per la sua vita privata, Nainggolan aveva già subito diversi provvedimenti disciplinari. Era finito in manette nel 2022 ad Anversa perché guidava senza una patente valida: gli era stata ritirata per guida in stato di ebrezza l'anno precedente mentre viaggiava ben oltre i limiti di velocità.
Comportamenti che ha portato spesso anche in campo, come nel caso della sfida contro lo Standard Liegi, quando obbligò l’Anversa a sospenderlo dopo essere stato sorpreso a fumare una sigaretta elettronica in panchina. E ancora negli anni alla Roma, quando fu multato ed escluso dalla rosa per la successiva partita dopo una serie di video su Instagram. Il calciatore, visibilmente alterato, alla vigilia di Capodanno eccede con alcol, fumo e bestemmie. Ora l'accusa più pesante a cui Nainggolan dovrà dare la risposta più importante della sua carriera.