La Nuova Sardegna

La tragedia

Omicidio di Marco Mameli a Bari Sardo: la ricostruzione e la caccia all’assassino

di Valeria Gianoglio
Omicidio di Marco Mameli a Bari Sardo: la ricostruzione e la caccia all’assassino

Il 22enne si trovava nel paese con gli amici. Si cerca un giovane di Arzana con cui aveva litigato

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Inviata a Bari Sardo È morto, trafitto al cuore da una coltellata, indossando la maglietta arancione con la scritta della combriccola di amici che tanto amava: “Su sollaggiu”, che nel dialetto di Ilbono significa, in sostanza, “Il divertimento”. Ed era nata proprio come una serata scanzonata tra ragazzi, quella di sabato, per Marco Mameli, 22 anni, da qualche tempo operaio di una ditta esterna che lavora per Intermare di Arbatax, e per i compagni di avventura.

La proposta

«Cosa dite, andiamo a Bari Sardo per la sfilata?». Un’idea come un’altra, per spezzare la monotonia di un sabato di provincia insieme agli amici di sempre, che ogni anno, per la manifestazione “Pane e olio” di Ilbono, trasformano una cantina in un piccolo chiosco. E invece, due ore dopo quella proposta lanciata intorno alle 10 di notte, è finita come nessuno avrebbe voluto e neanche solo pensato: con una rissa nata, pare, per regolare conti rimasti in sospeso una settimana prima, e con un ragazzo di 22 anni riverso a terra, in una viuzza del centro di Bari Sardo, in un lago di sangue. E a pochi metri di distanza, la musica e gli ultimi strascichi della sfilata di Carnevale che si fermano davanti alle prime richieste di aiuto e alle prime sirene. E finisce anche con un killer armato di coltello che si dilegua tra le viuzze di Bari Sardo, protetto dal buio e confondendosi tra le tantissime presenze ancora in strada.

Fino a ieri notte la polizia non lo aveva ancora sottoposto a fermo, ma i bene informati cominciavano a sussurrare il suo nome e il paese di residenza: Arzana. E non è escluso che nelle prossime ore decida di costituirsi.

La trasferta

Eppure, la serata di sabato, per Marco Mameli e per il suo gruppetto di amici era nata nel modo più sereno e tranquillo possibile. «Ce ne andiamo alla sfilata di Bari Sardo, che dite?», aveva chiesto il giovane operaio agli amici. Sono circa le 22 quando qualche compaesano più maturo vede la combriccola partire diretta verso il centro vicino. E da lì, stando a quanto emerge in seguito, il gruppetto di ragazzi ilbonesi si divide, anche perché rimanere insieme, nel caso della sfilata di maschere e carri di Bari Sardo sarebbe stato quasi impossibile. C’è chi beve a uno dei tanti stand in strada, chi ordina un panino da asporto, chi ammira i sette carri allegorici che qualche ora prima hanno aperto la sfilata di Carnevale organizzata come sempre e con grande successo dall’associazione Is carristasa. E c’è anche, evidentemente, chi tra una maschera e l’altra incontra la persona sbagliata.

I conti in sospeso

Marco Mameli si trova più o meno all’altezza di piazza Sa Starìa, nel cuore dei festeggiamenti, quando in mezzo alla folla festante incrocia un altro giovane ogliastrino, di Arzana, con il quale – dicono in paese – aveva avuto uno scontro circa una settimana prima, durante il Carnevale a Lanusei. E tra i due, e i loro supporter, cominciano a volare le parole grosse e si passa alle mani. Sempre stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, probabilmente lo scenario della rissa si sposta di qualche metro: e dalla piazza sotto gli occhi di tutti finisce su una stradina più nascosta: via Santa Cecilia. Ed è lì che va in scena la tragedia finale.

Dalle mani si passa alle lame: il giovane di Arzana, a quanto pare, estrae un coltello dalla tasca e colpisce Mameli in zona torace. Fino a trafiggerne il cuore. Il giovane operaio di Ilbono stramazza al suolo in modo quasi istantaneo, senza nemmeno emettere un grido. Tant’è che i residenti della via, rimasti in casa nonostante la festa, alcune ore dopo, lo avrebbero ripetuto decisi: «Non ci siamo accorti di nulla. Lo abbiamo saputo da internet e solo allora siamo usciti per capire». O forse avevano confuso quei momenti concitati con gli ultimi momenti e il caos legato al Carnevale.

Il ferito

Certo è che in quei secondi, vicino a Mameli c’è un amico e compaesano: Andrea Contu, 26 anni, operaio edile. Probabilmente, nel tentativo di difendere Mameli, Contu si ferisce. Poco dopo, trasportato all’ospedale di Lanusei, i medici lo avrebbero dichiarato fuori pericolo e subito dopo dimesso. Mentre Mameli, invece, giace senza vita in un vicolo di Barisardo.

La fuga

Ma prima che il resto della folla si accorga della tragedia, il killer si dilegua. Si inabissa tra le stradine di Bari Sardo, probabilmente raggiunge la sua auto e fa ritorno ad Arzana. Mentre alle sue spalle, a Bari Sardo, si scatena il finimondo. «Hanno ucciso un ragazzo», cominciano a gridare i primi che intravedono la sagoma riversa a terra in via Santa Cecilia.

Arrivano le ambulanze, i carabinieri, gli agenti del commissariato e quelli della squadra mobile che seguono le indagini. I rianimatori tentano il tutto per tutto: ma il corpo del giovane operaio non risponde ai tentativi disperati di strapparlo alla morte. Poco dopo le 23.20, verrà dichiarato morto. Indossa ancora la maglietta arancione, con la scritta “Su sollaggiu”, il divertimento.

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