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Dalla Sardegna a Viterbo: ecco la storia de "Il Labirinto", vincitore di 4 Ristoranti

di Claudio Zoccheddu
Dalla Sardegna a Viterbo: ecco la storia de "Il Labirinto", vincitore di 4 Ristoranti

Valentina Uselli svela i segreti del connubio tra cucina isolana e viterbese che hanno conquistato Alessandro Borghese

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Sassari Il connubio è vincente: la cucina sardo-viterbese è piaciuta ad Alessandro Borghese, chef e conduttore di 4 Ristoranti che ha rispolverato il suo tormentone decidendo di “ribaltare il risultato” pur di consegnare la vittoria al ristorante “Il labirinto” di Valentina Uselli, ollolaese della Tuscia.

La storia La fama televisiva è solo l’ultima puntata di una storia che inizia nel 1987, quando Giovanni Uselli decise di partire da Ollolai per stabilirsi a Viterbo, dove aprì il suo ristorante nella suggestiva cornice della Tuscia. Oggi, a distanza di oltre tre decenni, il locale è gestito dai suoi figli, che da un anno hanno preso le redini dell’attività mantenendo salde le radici e le tradizioni della loro terra d’origine. «Siamo sardi a Viterbo – raccontano con orgoglio – e la nostra cucina è un omaggio alla Sardegna, pur essendo profondamente legati al territorio che ci ospita».

Il ristorante Specializzato in piatti della tradizione sarda, propone un menu che spazia dai malloreddus ai ravioli sardi, passando per il maialetto, ospite fisso del menù, servito con patate al forno. I formaggi, rigorosamente di origine barbaricina, e i prodotti locali utilizzati in cucina garantiscono un legame con l’isola, pur valorizzando le risorse della Tuscia. «Qui ci sono tantissimi sardi, di prima e seconda generazione – spiega Valentina Uselli –. Probabilmente questa presenza è legata alle caratteristiche di un territorio molto vocato all’agricoltura e all’allevamento. Tanti produttori, dunque, lavorano alla maniera sarda, pur utilizzando le risorse di questa terra. Inoltre, siamo a soli 30 minuti da Civitavecchia, a un passo dalla nave per casa». La gestione del ristorante è una classica storia di famiglia. «Lavoro con mio padre da quando ero piccola – racconta Valentina –. Mio fratello si occupa della cucina, mentre io mi dedico al resto, dalla gestione del locale alle relazioni con i clienti».

Lo show in tv Una fusione che ha portato il ristorante a distinguersi anche a livello nazionale, grazie alla partecipazione al programma televisivo 4 Ristoranti. L’esperienza si è rivelata un’opportunità per promuovere il ristorante e l’intero territorio. «La produzione ci ha accompagnato in un’avventura nuova che ci ha permesso di far conoscere le potenzialità di una zona ancora poco sfruttata dal punto di vista turistico», spiega Valentina Uselli. E dopo la trasmissione, i clienti sono aumentati. Una tendenza positiva che ha coinvolto anche gli altri locali selezionati da Borghese: «Chi vince genera più curiosità, ma i clienti, anche dopo il programma, tendono a visitare gli altri concorrenti anche solo per fare paragoni», osserva ancora la titolare del “labirinto”. La Tv, però, è stata solo l’ultimo passo. Recentemente, il ristorante è stato premiato da Confartigianato Viterbo, un riconoscimento che celebra la tradizione culinaria e l’impegno della famiglia Uselli nel tessuto economico e sociale della città. «Mio padre è il ristoratore più anziano del centro storico di Viterbo – racconta la figlia con orgoglio –. Oltre al ristorante, gestiamo una gelateria, una braceria e presto apriremo una pasticceria».

Il futuro Nonostante il legame con l’isola, la famiglia Uselli ha scelto di radicarsi nella Tuscia: «Una terra meravigliosa, con un’aria frizzante che mi ricorda quella di Olbia, che respiro prima di ritornare a casa a Ollolai – confida Valentina –. A Viterbo il mare non è lontano, c’è il lago e una qualità della vita che è difficile trovare nelle grandi città. Anche per questo mi ricorda la mia Sardegna». Il futuro potrebbe riservare un ritorno alle origini, ma sarà difficile: «La Sardegna è casa nostra, ci torniamo ogni anno e non possiamo farne a meno. In realtà abbiamo pensato di aprire un’attività anche a casa, ma gestire tutto in prima persona sarebbe complicato. Per ora, continuiamo a portare un pezzo di Sardegna nella Tuscia. Poi vedremo».

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