La Nuova Sardegna

L’iniziativa

Le storie di tre papà equilibristi: «Così coniughiamo il lavoro con i figli»


	(Marco Casu, Emanuele Murgia e Giovanni Paolo Cadeddu)
(Marco Casu, Emanuele Murgia e Giovanni Paolo Cadeddu)

Poste Italiane fa raccontare la vita da genitore ai suoi dipendenti negli uffici dell’isola

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Sassari Poste Italiane festeggia la Festa del Papà, che verrà celebrata nella giornata di domani, 19 marzo, promuovendo nelle province dell’isola una serie di iniziative a sostegno della parità di genere dei propri dipendenti e della genitorialità. Inoltre, racconta le storie di alcuni dipendenti degli uffici postali e padri.

Come quella di  Marco Casu, 41 anni, di Tempio, operatore di sportello presso la sede gallurese e padre di Lavinia, di appena 8 mesi, il congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni è importante per poter sostenere le madri in un momento di grande cambiamento: «Ritengo sia una possibilità molto importante che ci consente di godere di ogni singolo momento nei primi giorni di vita dei nostri piccoli, alleggerendo al contempo il peso che ricade sulle madri. Da par mio, dopo aver usufruito del congedo obbligatorio, ho deciso di avvalermi anche del congedo parentale, per una settimana». Per Marco quello di genitore/lavoratore è un ruolo molto complicato, e avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro ed al contempo di poter trascorrere del tempo di qualità con la famiglia è fondamentale. «Ritengo di aver trovato il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia, ed è stato basilare avere il supporto di tutti: Azienda, colleghi, famiglia e amici».

Giovanni Paolo Cadeddu, 38 anni, di Villagrande Strisaili, padre di Martina (2 anni), in Poste Italiane dal 2011,dopo precedenti esperienze a Tortolì e Loceri, dal 2019 dirige la sede di Cardedu. Giovanni Paolo spiega l’importanza del supporto alla genitorialità, in particolare nel corso della prima fase di vita della bambina. «Con il congedo obbligatorio di paternità e il congedo parentale – racconta il dipendente di Poste Italiane – soprattutto nel primo mese di vita di Martina, ho potuto stare accanto a mia moglie nella cura della bambina in un periodo particolarmente impegnativo in cui tutto era per noi una completa novità». E racconta: «La mia giornata da padre inizia di primo mattino – spiega il direttore di Cardedu – quando accompagno Martina all'asilo nido. Terminato il mio turno, corro a riprenderla. Mia moglie lavora a tempo pieno come medico ospedaliero, facendo anche turni notturni e festivi, per cui trascorro molto tempo da solo con Martina e questo ha contribuito a stringere un rapporto molto intenso con lei. I suoi sorrisi ei suoi primi discorsi riempiono le mie giornate e mi danno la forza per affrontare qualsiasi sfida. Essere padre è un’esperienza intensa e coinvolgente, fatta di notti insonni ma anche di momenti di pura gioia».

Emanuele Murgia, 35 anni, di Osini, padre di Sofia, di appena 7 mesi, in Poste Italiane dal 2010, dopo aver ricoperto diversi ruoli presso la filiale provinciale di Nuoro, dal febbraio del 2024 è responsabile della sede di Mamoiada. Racconta come abbia scelto di richiedere i permessi, inizialmente, per poter stare vicino alla moglie e alla figlia nei giorni immediatamente precedenti e successivi alla nascita di Sofia. «Essendo la nostra prima esperienza da genitori– puntualizza Emanuele - ci è stato molto utile poter stare a casa per abituarci ai nuovi ritmi, a muovere inostri primi passi e vivere in modo più sereno l’inizio della nuova avventura. Vorrei sottolineare come la mia serenità nel richiedere i congedi è stata possibile sia grazie alla disponibilità dell’azienda ma anche a quella dei colleghi del mio ufficio che hanno sempre garantito in mia assenza la necessaria sostituzione».

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