La ministra Calderone: «Esami di domenica da studente lavoratore». Ma nel curriculum aveva studio a Cagliari e incarichi nazionali
Nuova puntata dell’inchiesta del Fatto Quotidiano sulla consulente del lavoro di Bonorva
Una seconda puntata dell’inchiesta del quotidiano “Il Fatto” racconta i lati oscuri della laurea della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone: la magistrale in Gestione aziendale sarebbe stata conseguita nel 2016 presso la Link Campus University di Roma, ex “Libera Università di Malta”, nota per le cosiddette “lauree facili”.
Secondo quanto riporta “Il Fatto” la Link Campus all’epoca della laurea della ministra funzionava in questo modo: «Esami dati ovunque, anche al mercato ortofrutticolo di Firenze. Verbali fittizi, commissioni inesistenti. Professori che neppure sapevano di avere la sessione». Tutto scritto negli atti di una indagine della Procura di Firenze che ha portato alla sbarra sia i vertici di allora, gli “studenti lavoratori”, cioè i poliziotti del sindacato Siulp (molti dei quali assolti) che come i consulenti del lavoro avevano sottoscritto una convenzione con la Link per prendere una laurea con uno sconto di un terzo sul totale richiesto per la retta. Il corso sulla sicurezza però era fantomatico: non era tenuto da docenti della Link Campus ma dagli appartenenti alla Fondazione sicurezza e libertà. Gli studenti avrebbero saputo in anticipo le risposte degli esami, per un esame di spagnolo il docente titolare risultava non parlare nemmeno lo spagnolo.
Nello specifico degli esami della ministra, Calderone ha spiegato di essere uno studente lavoratore e quindi di averli potuti sostenere anche di domenica. Ma, rileva “Il Fatto” «la Link non è un’università telematica, pertanto sia la presenza alle lezioni sia i relativi esami dovevano svolgersi per forza in presenza ed esclusivamente nella sede di Roma».
Secondo il Fatto poi, Calderone ai tempi non era una studentessa lavoratrice. Sulla base del suo Cv il quotidiano ha ricostruito la sua vita professionale. «In quegli anni svolgeva la libera professione come consulente del lavoro. Era titolare di uno studio a Cagliari, non aveva un lavoro dipendente con vincoli di orario che le avrebbero impedito frequenza ed esami in sessioni settimanali. Dal 2005 era presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, incarico onorifico retribuito con gettoni di presenza in base agli impegni connessi al ruolo. Era poi membro di altri Cda come Leonardo/Finmeccanica, anche questi senza vincoli».