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Sassari, risponde alla banca e ai carabinieri ma è una truffa: spariti 16mila euro

di Luca Fiori
Sassari, risponde alla banca e ai carabinieri ma è una truffa: spariti 16mila euro

Un meccanico sassarese convinto di parlare con la sua filiale ha fatto un bonifico. I finti militari l’hanno chiamato dal numero che corrisponde a quello della caserma

03 settembre 2024
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Sassari È iniziato tutto con un sms, un messaggio di testo che sembrava provenire da Banca Intesa per avvisare il correntista che la sua carta stava per essere bloccata. Dopo qualche minuto, dopo aver avuto accesso a un link indicato nel messaggio, un meccanico sassarese di 60 anni, ha imboccato - con le mani tremanti e la fronte sudata - una strada senza uscita che lo ha portato in poche ore a vedere sparire dal suo conto corrente bancario sedicimila euro, tutti i risparmi della famiglia fino all’ultimo centesimo.

A far cadere nella trappola l’uomo, che dopo qualche ora si è reso conto dell’inganno ed è corso dai carabinieri, sono state due telefonate ricevute nell’arco di pochi minuti, la prima da un numero fisso di Torino, da qualcuno che si è presentato come il direttore generale della sicurezza del più grande gruppo bancario italiano. La seconda, pochi istanti dopo, dal numero della caserma dei carabinieri di Sassari (079 28371), che sembrava confermare quando appreso nel corso della prima telefonata e cioè l’urgenza di trasferire tutti i suoi soldi dal suo conto corrente a un altro più sicuro. «Quando ho ricevuto la seconda telefonata dal numero che corrisponde a quello dei carabinieri di Sassari – racconta il meccanico – e ho parlato con un fantomatico brigadiere Marco Giordano ho creduto alle sue parole. Mi ha confermato che c’era un’indagine in corso e che qualcuno stava cercando di prelevare tutti i soldi del mio conto».

Il finto militare ha poi ricontattato la vittima da un cellulare e nella seconda telefonata gli ha fornito un iban su cui trasferire tutti i suoi risparmi. «Stia tranquillo – ha detto il truffatore al meccanico – è il conto di Carlo Cassese, direttore della sede centrale di Banca Intesa di Torino, faccia subito un bonifico». Terrorizzato l’uomo è corso nella filiale sassarese di Banca Intesa in piazza d’Italia e seguendo le direttive ricevute poco prima dai due truffatori ha spiegato agli impiegati dello sportello di dover acquistare una macchina. In pochi minuti i soldi dal suo conto sono transitati su quelli di una Postepay emessa a Napoli e da lì - prima che i carabinieri riuscissero a bloccarli - hanno preso il volo verso qualche altro conto al momento sconosciuto. Purtroppo non è la prima volta che gli hacker, per rendere le truffe più credibili mettono in atto sofisticate strategie per falsificare l’identità e utilizzano la tecnologia “Voip” per personalizzare il numero di telefono, riescono a creare un Id ad hoc per confondere chi risponde. In questo caso sono riusciti a contattare la vittima, facendogli credere che le due utenze, quella di Torino e quella di Sassari, fossero della banca e dei carabinieri. Quello che non convince il legale al quale si è rivolto il meccanico è la troppa facilità con cui è stato eseguito il bonifico di una cifra così importante.

«L’operatore in cassa bella filiale di Banca Intesa di piazza d’Italia – spiega l’avvocato Alessandra Delrio – non ha riscontrato la discrepanza tra la richiesta di bonifico a Banca Intesa e la reale destinazione del denaro su una carta Postepay di Poste Italiane. Speriamo che le indagini siano in grado di individuare gli autori del reato – aggiunge il legale – nel frattempo stiamo valutando la responsabilità dell’istituto bancario per l’esecuzione dell’operazione che ha svuotato il conto corrente di una famiglia di risparmiatori, lasciandoli senza riserve economiche e con un grande dolore».




 

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