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Ha una malattia genetica e l’Adhd ma le dimezzano le ore di assistenza a scuola: l’odissea di una bimba di Porto Torres

di Gavino Masia
Ha una malattia genetica e l’Adhd ma le dimezzano le ore di assistenza a scuola: l’odissea di una bimba di Porto Torres

Il Comune: «Abbiamo fatto il massimo in attesa dei fondi della Regione»

17 ottobre 2024
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Porto Torres Soffre di una malattia genetica non reversibile e fa i conti anche con l’Adhd, il disturbo da deficit dell’attenzione. Eppure, una bambina che frequenta una scuola elementare di Porto Torres, si è vista ridurre di oltre la metà le ore di assistenza educativa, rispetto all’anno passato. Lo denuncia la madre: «Negli scorsi anni scolastici le ore di educativa erano 10, ora ne sono state tagliate sei». La donna si è rivolta in primo luogo alla cooperativa che gestisce il servizio, senza però ottenere nulla.

«Poi ho avuto la promessa di sistemare la situazione durante una riunione con l’assistente sociale e la vicepreside, e anche durante un colloquio con l’assessora Simona Fois. Eppure, la situazione è sempre la stessa tanto che non ho firmato la documentazione e da oggi ricomincia la mia battaglia per i diritti di mia figlia». La mamma rivolge un appello agli altri genitori nella sua stessa situazione, per essere contattata e far fronte comune: «Non mi fermo e la lotta continua finché non saranno ridate almeno una parte delle ore a mia figlia. Mi è stato detto che la Regione non ha dato fondi sufficienti, ma le tasse noi continuiamo a pagarle per intero quindi da oggi inizio una vera lotta».

Dal Comune risponde l’assessora e vice sindaca Simona Fois: «Per poter garantire anche quest’anno l’assistenza specialistica per l’integrazione scolastica a tutti gli aventi diritto, abbiamo anticipato dal bilancio circa 519mila euro, che vanno a coprire gran parte delle risorse necessarie all’attivazione del servizio di competenza regionale, che ha un costo complessivo di circa 700mila euro. Abbiamo ritenuto fondamentale l’avvio dell’attività educativa per favorire e sostenere l'inclusione scolastica e sociale di alunne e alunni fragili, investendo le nostre risorse in attesa che arrivino da parte della Regione, del Plus e del Ministero i trasferimenti necessari a coprire l’intero fabbisogno che cresce di anno in anno». Negli ultimi quattro anni i fondi destinati al servizio sono stati incrementati da 400mila a 700mila euro e parallelamente è aumentata anche la platea dei beneficiari. «Sarebbe auspicabile un miglioramento della normativa per dare risposte alle situazioni più gravi, ma in mancanza di questa normativa abbiamo investito la cifra massima a nostra disposizione», conclude la vice sindaca.

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