«L’avvocato mi ha rubato 300mila euro»: 60enne condannato per diffamazione
L’uomo aveva raccontato in giro falsità sul conto del suo ex legale
Pattada È stato condannato a quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa per aver provato a infangare la reputazione di un rispettabile avvocato del foro di Sassari (costituitosi parte civile con il collega Stefano Porcu) che lo aveva tutelato in una vicenda giudiziaria.
In particolare l’imputato, un 60enne di Pattada, aveva raccontato in giro che il suo (ex) legale si era “appropriato di 300mila euro attraverso una condotta truffaldina commessa insieme alla moglie e a un non meglio precisato commercialista” (era scritto nel capo di imputazione). Inoltre, l’uomo accusava l’ex difensore di essere un “figlio di putt..., uno che fa intrallazzi, affari con politici e altre accuse del medesimo tenore”.
Offese e menzogne di cui l’avvocato in questione era venuto a sapere grazie ad alcune persone che conoscevano il suo cliente e che gli avevano comunicato di aver ricevuto decine di messaggi con accuse pesanti. A quel punto era scattata la denuncia per diffamazione “aggravata”.
Tutto era cominciato nel 2018. All’epoca il legale rappresentava il 60enne come parte civile davanti al giudice di pace di Pattada contro una terza persona che lo avrebbe investito con l’auto. Il processo aveva avuto alcuni rinvii, dovuti a impedimenti del giudice e alle astensioni dei penalisti. Forse contrariato da questo ritardo – è l’ipotesi – «certamente non imputabile al difensore», il cliente gli aveva revocato l’incarico. E allora, come aveva raccontato la persona offesa al giudice Valentina Nuvoli, erano iniziati «i messaggi intimidatori, ingiuriosi e contenenti accuse del tutto inventate. Tanto che sono stato costretto a bloccarlo».
L’uomo non si era dato per vinto e aveva iniziato a diffondere la voce che l’avvocato gli aveva rubato 300mila euro, soldi dell’assicurazione che erano destinati a lui. In alcuni messaggi inviati a terze persone, inoltre, il 60enne aveva scritto: «Gli sparo in testa, lo denuncio, lo faccio diventare famoso, gli rovino la carriera». (nadia cossu)