La Nuova Sardegna

PARIGI. «La prima cosa da valutare è la salute dell'atleta e se realisticamente sia possibile anche solo gareggiare, quindi è molto importante la diagnosi. Naturalmente senza entrare nel merito del caso specifico di Gianmarco Tamberi, che solo i medici che hanno tutti i dati a disposizione possono valutare adeguatamente. Inoltre, per fare certe prestazioni devi essere al limite della perfezione, qualsiasi cosa perturbi l'equilibrio può compromettere il risultato, soprattutto quando è questione di centimetri o di centesimi di secondo. Poi ci sono alcuni sport in cui è più facile gestire e si riesce a compensare ad alcune situazioni ma non sempre è possibile». Lo spiega all'Adnkronos Salute Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer), interviene sull'ultimo messaggio social postato da Gianmarco Tamberi,

Il primo annuncio di Tamberi

in finale questa sera alle Olimpiadi Parigi 2024 nel salto in alto, «è tutto finito...Stanotte ho avuto un'altra colica renale. Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono senza parole, mi dispiace da morire. Scenderò comunque in pedana, ma non so come farò a saltare in queste condizioni». «Ritengo comunque che abbia una enorme forza mentale e che si esalti nelle difficoltà, speriamo...», conclude Bernetti, professore ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa all'Università del Salento. 

Il secondo post e il peggioramento delle condizioni di salute

In una seconda comunicazione sui social l'atleta olimpionico ha aggiornato ancora sul suo stato di salute, purtroppo in peggioramento: Tamberi ha raccontato di avere vomitato sangue e di essere finito al pronto soccorso, pubblicando anche una foto del suo braccio attaccato a una flebo.