Migranti: Delmastro, 'i giudici si credono ayatollah, le toghe rosse non ci fermano'
23 ottobre 2024
2 MINUTI DI LETTURA
Roma, 23 ott. - (Adnkronos) - "C'è solo una cosa certa. Non saranno né le toghe rosse né il Pd a fermarci nella nostra ferrea volontà di contrastare l'immigrazione irregolare e la tratta di esseri umani". Lo afferma il sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'. "Ora abbiamo una norma primaria, che definisce i Paesi sicuri, in modo che sia possibile continuare con i trattenimenti e i rimpatri dei migranti irregolari. Io sono molto sereno, perché non penso che il presidente della Repubblica si faccia tirare per la giacca da chicchessia. Mentre sono convinto che le opposizioni ci proveranno. Ma d'altronde sono quei partiti che vanno in Europa a chiedere di sanzionare l'Italia". In merito allo scontro con la magistratura Delmastro afferma che "abbiamo assistito a un'interpretazione abnorme della norma europea. Dire questo, come ha fatto anche Nordio, è perfettamente legittimo. Perché le sentenze si rispettano, si eseguono, ma si possono commentare. Io conosco una sola corporazione al mondo che pretende l'insindacabilità, sono gli ayatollah". Sul comunicato di Magistratura indipendente Delmastro dice che "il loro comunicato è ineccepibile: interloquire tra poteri, con rispetto e senza pregiudizi. Apparire, oltre che essere, imparziali. Io so benissimo che l'80% della magistratura è composto da persone perbene, pronte ad alzarsi ogni mattina per contrastare mafiosi, rapinatori e spacciatori. Magistrati che non vogliono fare politica e che spesso, a mio avviso, non sono potuti crescere come avrebbero voluto e potuto, forse perché non aderiscono a certe correnti. Ecco, io voglio liberare questi magistrati dalle correnti".