**Ue: per dem tema non Fitto ma spostamento a destra Von der Leyen, scintille con Meloni**
13 novembre 2024
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Roma, 13 nov. (Adnkronos) - "Non sono qui a rispondere a Giorgia Meloni, sono 10 giorni che questo governo ci impedisce di parlare di manovra. Guarda caso, ogni giorno ce n'è una. Non sono io a dover rispondere a Giorgia Meloni, ma lei a rispondere agli italiani". Elly Schlein non risponde a Giorgia Meloni che da ieri - e oggi ha bissato - chiama in causa al segretaria del Pd e la delegazione dem in Europa sulla nomina di Raffaele Fitto. L'accusa, in sostanza, è di 'anti-italianità' per il mancato sostegno sulla vicepresidenza esecutiva che Ursula Von der Leyen ha proposto per il ministro di Fdi. Schlein, almeno fino a sera, non replica direttamente. Lo fanno ampiamente però gli europarlamentari Pd con i quali, spiega un membro della delegazione dem, la linea è condivisa. "Noi siamo compatti -aggiunge- per noi ha parlato Nicola Zingaretti e con tutto il gruppo socialista chiediamo a Von der Leyen se intenda snaturare la maggioranza europeista che l'ha sostenuta allargando a Ecr". Potreste arrivare a non votare la commissione? "Una cosa alla volta, la situazione è ancora in evoluzione". Per il momento, l'evoluzione non c'è ed è piuttosto un muro contro muro. In Ue come in Italia dove il 'caso' Fitto si aggiunge a un clima già incandescente tra Albania, migranti e gli attacchi di Elon Musk ai giudici italiani sui quali, per ora, la premier non ha detto una parola. Sulla partita europea i dem fanno sapere che il problema non è "il povero Fitto", copyright Matteo Ricci, ma lo spostamento a destra della commissione. Dalle parti dei dem si fa notare come sia stato "sobrio" fin qui l'atteggiamento su Fitto, compresa l'audizione di ieri. A differenza dei Popolari, in particolare spagnoli, in quella della socialista Ribera, si rimarca. Dice Alessandra Moretti: "Il problema per il Pd non è certo Fitto commissario ma lo spostamento a destra della prossima commissione europea. I popolari hanno rotto il patto che avevamo siglato a luglio tra tutte le forze europeiste e liberali e preferiscono stare con l'estrema destra. na maggioranza insieme non è possibile, non c'è nulla che ci unisca". Gli europarlamentari Pd respingono al mittente gli attacchi via social della premier Meloni. Ribatte Dario Nardella: "Meloni basta con le favolette. Nel 2019 eri contro la nomina di Gentiloni a commissario europeo e organizzavi addirittura una protesta davanti a Palazzo Chigi. Oggi ci vuoi dire che bisogna votare Fitto senza se e senza ma perché altrimenti siamo contro l'interesse nazionale. Gli Italiani sono stanchi di queste prese in giro". Anche perchè il punto per il Pd non è "il povero Fitto", come dice Matteo Ricci, ma lo spostamento a destra della commissione. E poi Ricci: "Cara Meloni, basta vittimismo da quattro soldi. Il tuo partito in Europa ha votato contro il programma di governo europeista. Siete contro la transizione ecologica, contro il piano Draghi, contro un'Europa più forte e unita. Il problema siete voi, non il povero Fitto". Aggiunge Pierfrancesco Maran: "Meloni ma cosa vuoi che non hai mai votato un commissario italiano? Smetti di confondere gli interessi di Fdi con quelli dell'Italia. Meno vittimismo. Il tema non è Fitto, è Ecr. Siete fuori o dentro la maggioranza europea? Chiediamo una risposta chiara e netta".