La Nuova Sardegna

Milano: pm Milano su inchiesta Beic, 'condotte gravi Boeri, può inquinare prove'

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Milano, 27 gen. (Adnkronos) - Per la procura di Milano che ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri, Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli - quest'ultimo ritenuto "il collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando" - indagati per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere nella zona centrale di Porta Vittoria - sussiste il "concreto pericolo" che i tre, se lasciati in libertà, "possano comunicare tra loro, precostituirsi un alibi sulla accertata loro presenza in un dato luogo in un dato giorno", ad esempio Boeri - secondo gli approfondimenti della Guardia di finanza - era presente "nei pressi dell’abitazione di Tamburelli la notte prima dell’aggiudicazione della gara". Inoltre, la procura ritiene sussistente "un concreto pericolo di inquinamento probatorio da parte degli indagati che - se lasciati in libertà - potrebbero influenzare le future deposizioni degli altri componenti della commissione giudicatrice, del Rup (Responsabile unico procedimento, ndr) e degli altri dirigenti del Comune mediante condizionamenti o pressioni". Nel provvedimento con cui si chiede al gip Luigi Iannelli oltre alla misura cautelare dei domiciliari anche la misura interdittiva per altri quattro archistar, la procura evidenzia "la posizione di assoluto rilievo nel campo dell’architettura (mondo accademico e professionale) del presidente Boeri nonché, sebbene in minor misura - del commissario Zucchi, con quanto ne consegue in termini di contatti, potere, capacità e possibilità di condizionamento e di influenza". La procura evidenzia "la gravità" delle condotte degli indagati che si insinuano in un bando pubblico di "eccezionale rilevanza": bando indetto nel luglio del 2022 dal Comune di Milano relativo ad un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione della nuova Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, con premio previsto di 476.531,63 euro e relative prestazioni per compensi ulteriori pari 8.621.800,64 e "connotate da una peculiare assiduità e disinvoltura nel contattare e incontrare in corso di gara ben due dei partecipanti - di cui uno non a caso diventerà il vincitore, mentre l’altro avrà aggiudicato il terzo posto - e nell’occultare la decisione già concordata, cercando di orientare le valutazioni e successive decisioni degli altri membri della commissione e, dunque, interferendo sul regolare svolgimento della competizione pubblica". I pm ravvisano un rapporto di "colleganza tra il presidente di commissione e i commissari e tra alcuni membri di commissione ed alcuni partecipanti, nonché la rilevanza dello specifico ruolo ricoperto nell’ambito della commissione giudicatrice e nell’università da Boeri e Zucchi" sono tutti "concreti elementi che portano a ritenere connotati da un dolo particolarmente intenso i delitti commessi, che allo stato degli atti sono certamente frutto di comportamenti progressivamente pianificati e realizzati con piena avvertenza e volontà". Per tali ragioni il pericolo di reiterazione appare, per i pubblici ministeri Paolo Filippini, Giancarla Serafini e Mauro Clerici, "quanto mai intenso, trovando suo terreno fertile proprio nei rapporti interpersonali e lavorativi sorti nel corso dell’attività professionale svolta". Sulla sussistenza del pericolo di reiterazione dovrà esprimersi il giudice dopo l'interrogatorio preventivo, novità introdotta dalla riforma voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.
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