**Treviso: autopsia, 'Alex Marangon morto per trauma cranico, agonia di 30 minuti'**
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Milano, 7 mar. (Adnkronos) - Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) ritrovato morto il 2 luglio 2024 sul Piave, dopo aver partecipato a un rito sciamanico a base di ayahuasca nell’abbazia di Vidor (Treviso), non è morto sul colpo. E' uno dei dettagli che emerge dall'autopsia svolta dal medico legale Alberto Furlanetto su incarico della procura. Per l'esperto in anatomia e istologia patologica - che ritiene il suicidio l'ipotesi "maggiormente probabile" - il giovane precipitato dal parapetto della terrazza belvedere "sarebbe rimasto in vita per un certo lasso di tempo". Una deduzione che arriva sulla base di due fattori: il trauma cranico che ha portato all'emorragia mortale "può condurre a morte in breve tempo ma non causa un decesso immediato" e in corrispondenza del trauma toracico sulla parte sinistra del corpo si rileva "una cospicua raccolta ematica" processo che a sua volta richiede un "certo tempo per realizzarsi", si legge nell'autopsia. Il 25enne "dopo aver colpito violentemente la roccia sottostante il dirupo sia rimasto steso sul bagnasciuga e sia rimasto vivo e agonizzante per un tempo non inferiore a venti minuti-mezz'ora durante i quali i fenomeni emorragici subaracnoidei, pleurici e cutanei hanno potuto manifestarsi". Dopo questo lasso di tempo "è possibile che il corpo sia stato parzialmente sommerso dall'acqua fredda con o senza fenomeni di annegamento terminali, del tutto ininfluenti nel determinare il decesso in quanto la morte stava subentrando a causa del trauma cranico subito". La dinamica degli avvenimenti offerta dall'esperto "non è ovviamente l'unica possibile, ma appare la più probabile" conclude Alberto Furlanetto.