Torres, la dedica della doppietta di Adama Diakite: «A mia moglie e ai miei figli»
L’attaccante di 31 anni parla dei mesi difficili vissuti: «Loro soffrono con me, giusto che oggi che sono felice lo siano anche loro»
Sassari Sono stati mesi complicati per Adama Diakite. L'attaccante della Torres è stato spesso lontano dalla squadra per motivi personali. Ha sofferto, forse ha anche pianto, ma si è sempre allenato, confermando di essere un professionista a tutto tondo. La doppietta firmata a Pontedera è un bel regalo per un ragazzo di 31 anni, che sabato 12 ottobre ha giocato la prima da titolare in questa stagione. Due reti di testa, da "rapace" dell'area di rigore. Gol che hanno regalato una vittoria preziosa ai rossoblù, rilanciandoli dopo la sconfitta della scorsa settimana l'Arezzo. A cuore aperto La società, lo staff tecnico e i compagni gli sono stati vicini. Hanno fatto capire ad Adama che oltre lo sport esistono sentimenti e amicizia. Un conforto che ha moltiplicato le energie del giocatore.
«Ho vissuto un momento non facile sotto tanti punti di vista - racconta -. Sto ancora affrontando una situazione delicata che piano piano mi auguro di lasciarmi alle spalle. Mi sta aiutando la mia famiglia e le persone che mi vogliono bene. Ci voleva una gioia così, ti spinge a vedere le cose con ottimismo. Sono contento perché questa vittoria ci dà morale. Noi meritiamo di stare in alto in classifica per i sacrifici che facciamo, l'amore che abbiamo per la maglia che indossiamo».
La dedica Adama si commuove quando gli viene chiesto a chi dedica la doppietta. «Alla mia famiglia - risponde - con la quale abbiamo vissuto mesi difficili. Loro soffrono insieme a me ed è giusto che gioiscano in questo momento. Queste reti sono per mia moglie e i miei bellissimi figli. Un momento così lo voglio condividere con loro. Ci siamo fatti forza a vicenda ed è giusto che oggi che io sono felice, lo siano anche loro». Dopo quello del 3-2 (decisivo) la corsa sotto il settore dove erano assiepati i tantissimi tifosi della Torres al seguito della squadra.
«Doveroso farlo - dice Diakite -, erano così numerosi che regalargli questo successo era quasi un obbligo per noi. Il mio è stato un gesto spontaneo, ho voluto condividere non solo con i compagni ma anche con i nostri supporter un bel momento».
Riscatto Il ko casalingo poteva rivelarsi una mazzata. Con l'Arezzo si era vista una Torres confusa, incapace di reagire e di costruire gioco. Contro un avversario di spessore erano crollate le certezze maturate fino a quel momento. Pontedera era un test per capire se si era trattato solo di un malessere passeggero o di un problema che necessitava di cure più efficaci. La risposta è stata positiva, sul piano del carattere e anche del gioco. Il rientro a tempo pieno di alcuni giocatori (Diakite e Giorico su tutti) ha consentito di mettere a posto i meccanismi che si erano temporaneamente inceppati. Vero che giocare quasi un'ora con l'uomo in più ha agevolato il compito della Torres, però i segnali positivi sono stati tanti.
Cosa non va La fase di non possesso va migliorata. A Pontedera la difesa ha ballato e la dinamica dei due gol subiti lo testimonia. Senza Dametto (era in panchina) e Antonelli (infortunato) viene meno personalità, esperienza e forza fisica. Se si aggiunge che finora Idda (ieri in panchina) non ha giocato nemmeno un minuto, il quadro delle difficoltà è completo. In nove partite la Torres ha subito 12 reti e solo tre volte ha mantenuto la porta inviolata. Numeri diversi da quelli della passata stagione, con la differenza che allora non c'erano stati infortuni a catena nella fase iniziale.
Il tecnico Alfonso Greco lavorerà su questo aspetto, perchè la storia racconta che le squadre vincenti sono quelle che subiscono meno gol e non quelle chesegnano di più. Sarà un aspetto che durante la settimana verrà messo a fuoco dall’allenatore per trovare le giuste correzioni. Anche perchè domenica arriva la Ternana, altro scontro al vertice e certe leggerezze non sono ammesse. Un test difficile ma se la Torres vuole essere protagonista in casa deve cambiare marcia.
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