Nicole Correddu, la regina del karate di Sorso: «Una passione nata da bambina»
A soli 15 anni è una delle grandi promesse dello sport sardo, ha appena vinto il bronzo ai Mondiali giovanili
Sorso Nicole Correddu, 15 anni, karateka di Sorso, è una delle più grandi speranze dello sport sardo e non solo. Studentessa a Sassari al secondo anno di Scienze Umane, campionessa italiana della specialità under 16, azzurra in pianta stabile, ha conquistato nei giorni scorsi a Jesolo un brillante terzo posto ai Mondiali giovanili (cat +61).
Per lei in precedenza anche un terzo posto agli Europei in Georgia e un argento ai Giochi del Mediterraneo giovanili di Olbia.
Nicole è allenata fin da bambina dal sorsense Fabio Idini, da qualche mese tecnico della Nazionale.
Un terzo posto mondiale inaspettato? «Devo essere sincera: volevo vincere l'oro, dopo avere battuto negli incontri precedenti le mie avversarie. Poi in semifinale la sconfitta in un incontro combattuto con la karateca palestinese (5-8), che ha vinto la rassegna. Forse potevo fare di più. Ma gli incontri di semifinale sono i più delicati. Se vinci hai la medaglia sicura, se perdi no. È andata male, ma mi servirà d'esperienza».
I prossimi impegni? «La Coppa del Mondo giovanile a dicembre, sempre a Jesolo. Non potrò quindi riposare troppo e dovrò allenarmi con tenacia, seguita sempre nella palestra di Sorso dal mio allenatore storico Fabio Idini, a cui devo tantissimo».
A chi dedica i suoi successi? «Oltre a Fabio, ai miei amici, alla città di Sorso e a tutti quelli a cui piace lo sport sano. Una dedica particolare alla famiglia, che mi ha sempre sostenuto nei momenti difficili. Anche se mi dà un grande aiuto il mental couch Giovanni Savarese».
Come si possono conciliare impegni sportivi e scolastici? « Con grandi sacrifici. Ma ci sono abituata anche se qualche volta ovviamente mi pesano. Mi alleno moltissimo, quasi ogni giorno: pesi, fiato, rapidità, potenziamento e tattiche. Ma i traguardi ottenuti e che spero ancora tutt'ora di raggiungere mi ripagano delle rinunce fatte».
Qual è la sua principale caratteristica nel karate? «Uso molto le braccia e sono determinata. Il Kizami mi riesce molto bene, un pugno particolare dove si allunga molto il braccio stesso. Ma ci sono anche altre tecniche. Che bisogna conoscere ed utilizzare bene per essere complete e competere ad alti livelli».
Qual è l'incontro che ricorda con più piacere? «Ce ne sono tanti. Ma l'incontro che ho vinto per la medaglia di bronzo agli Europei contro la karateka greca è tra quelli che mi ha dato maggiore soddisfazione. Ce ne sarebbero anche altri» .
Come ha iniziato a fare karate? «Da bambina, nel 2015, fu il mio amico Stefano Fois a convincermi. Sono andata in palestra da Fabio e non ho più smesso».
Come vive il rapporto con i suoi coetanei? «Bene. Mi chiedono sempre della mia attività e sono contenti quando vinco. Qualcuno mi fa delle battute e mi dice che non vorrà mai avermi contro. Ma io non userò mai le mie attitudini e capacità sportive all'esterno o nella strada. Mi hanno insegnato soprattutto che il Karate è uno sport e che il rispetto di ogni persona è sacro».
Ha un fidanzato? «Per ora no. La mia testa è nel karate».